Il Pd spinge e cerca più spazio e più ruoli di quelli che Alessandra Todde è disposta a concedergli, gli altri partiti scalpitano e chiedono la ricompensa per aver contribuito a una vittoria in cui pochi, obiettivamente, credevano, i trombati – ovvero i bocciati dalle urne – sperano in un riciclo negli assessorati che, assicurano da ambienti vicini al Pd, non ci sarà. Insomma, il solito copione: la composizione della giunta deve vedersela con i partiti e le loro indicazioni, con buona pace delle intenzioni di mettere il Cencelli a riposo e di volare alto sulla spinta di competenza a prescindere.
La giunta sarà presentata ormai dopo Pasqua, prima ci sono ancora tante questioni da affrontare. Dai nomi alle deleghe, passando per i vincoli imposti dalla stessa Todde su donne (almeno la metà) e giovani. Iniziando dalla presidente, sembra scontato che il suo portavoce sarà Jacopo Gasparetti, il 26enne che la segue da quando era sottosegretaria e poi viceministra, cresciuto a pane e politica a 5 stelle alla scuola di comunicazione di Casalino, che non poco ha contribuito alla sua rimonta e poi alla vittoria, grazie anche ai rapporti intessuti e consolidati in poco tempo con i media sul territorio. Capo di gabinetto sarà invece il 5 stelle Luca Caschili, vicinissimo e molto legato alla Todde.
Se, come ormai sembra quasi certo, la presidenza del consiglio regionale andrà a Piero Comandini, che a quel punto lascerà la segreteria del Pd, la vicepresidenza della Regione sarà presa da Alleanza Verdi Sinistra con Antonio Piu.
Il Pd vuole 4 assessorati ma ne avrà tre: Giuseppe Meloni in ballottaggio fra Bilancio e Turismo, questa seconda è l’ipotesi a lui più gradita, e in quel caso l’assessorato più importante della giunta andrebbe a Cesare Moriconi. Terzo nome in ballo per i dem è quello di Gianfranco Ganau, ma in questo caso il Pd non esprimerebbe neanche una donna.
Derby in casa per i Progressisti, che speravano sia nell’assessorato che nella candidatura a sindaco di Cagliari, che però il Pd non vuole mollare, ma che dovranno invece scegliere fra una delle sue posizioni con i soliti Zedda e Agus. Derby pure in casa Sinistra futura, fra Paola Casula e il più quotato Luca Pizzuto al Lavoro, anche se a vantaggio della Casula c’è il fatto di essere donna. Per i 5 stelle, è scontato che un assessorato andrà a Desirè Manca, anche se la strada per la conquista della Sanità sembra per lei al momento in salita.
Nessuna poltrona fra le 12 dell’esecutivo sarà invece riservata ai trombati, ovvero ai super bocciati alle urne, almeno stando a quanto filtra da fonti dem: per esempio Franciscu Sedda, nonostante abbia ceduto il simbolo ‘A Innantis ai 5 stelle per sardizzare il logo proprio per le regionali, o Eugenio Lai e Daniele Cocco, fino a Anna Maria Busia. Niente assessorato ma sicuramente qualche posto di sottogoverno altrettanto prestigioso e ottimamente pagato.











