Inferno nel carcere di Uta: “Dentro le celle temperatura a 43 gradi, emergenza umanitaria”

“Malati psichiatrici, tossici e disabili, anche 4 persone in celle da 6 mq per 2 senza personale per l’assistenza”, denuncia la garante regionale per le persone sottoposte a misure restrittive della libertà Irene Testa, “far vivere la comunità penitenziaria senza aria condizionata e ventilatori è scandaloso. Si punisce la malattia e si rinchiude il disagio”


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“Oggi il termometro che ho portato in carcere a Uta segnava 43 gradi. I detenuti erano stipati in celle da 6 mq per 2, per un totale di 4 detenuti per cella”, la denuncia è della Garante regionale per le persone sottoposte a misure restrittive della libertà Irene Testa.

“A causa del sovraffollamento si è aggiunta in quasi tutte le sezioni la quarta branda. Il personale è allo stremo delle forze, e a fatica l’ispettore è riuscito ad accompagnarmi nelle sezioni. Malati psichiatrici, tossici e disabili gravi sono allocati in celle non a norma senza personale per l’assistenza. Far vivere la comunità penitenziaria in queste condizioni, senza sistemi di aria condizionata, senza ventilatori, con disabili gravi in celle non a norma è scandaloso. Si punisce la malattia e si rinchiude il disagio. Siamo davanti ad una emergenza umanitaria che è a un punto di non ritorno. È in corso un processo di disumanizzazione e degrado, di privazione dei diritti fondamentali dell’uomo. Il Ministro Nordio venga a visitare le nostre carceri, per deliberare occorre conoscere e conoscere bene i problemi di chi ogni giorno vive in questo inferno”. Questa la nota


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