Un allarme secco, indirizzato direttamente ai vertici della Regione Sardegna. A lanciarlo è la Fials, Federazione Italiana Autonomie Locali e Sanità, che con una nota ufficiale firmata dal segretario provinciale Giampaolo Cugliara si rivolge alla presidente Alessandra Todde e all’assessore regionale alla Sanità Armando Bartolazzi, chiedendo di fermare l’apertura della sezione 41 bis nella Casa Circondariale di Cagliari UTA. Le preoccupazioni riguardano in particolare l’assenza di personale sanitario e le ricadute che tale decisione potrebbe avere sulla sicurezza e sull’efficienza dell’assistenza. “Riceviamo notizia in merito all’apertura di una sezione detentiva destinata al regime speciale di cui all’articolo 41 bis per l’accoglienza di 92 detenuti provenienti da tutta Italia. Tale disposizione è stata emessa dal Ministero della Giustizia. Ricordiamo il significato di questo regime speciale, comunemente noto come “carcere duro”, perché deputato ad accogliere i detenuti ritenuti pericolosi per la società, per i quali è necessaria una particolare misura restrittiva poiché coinvolti in organizzazioni criminali di stampo mafioso, terroristico o eversivo. Questo disposto richiede notevoli risorse economiche e umane, nel carcere di UTA che già presenta un affollamento sovrannumerario di circa 100 detenuti e nell’ospedale dove dovrebbe sorgere un reparto detentivo dedicato ai suddetti detenuti. Si ritiene che per rendere idonea una struttura inadatta siano necessarie somme ingenti, totalmente a carico della regione Sardegna, somme che oltretutto andrebbero sottratte agli stanziamenti dei fondi regionali per il sistema sanitario, con conseguente impoverimento dell’intero organico del personale medico e infermieristico.
Per quanto sopra, chiediamo al Presidente della Regione Sardegna e All’Assessore alla Sanità un immediato intervento per impedire che si dia attuazione a questa decisione in assenza di risorse in ambito sanitario e penitenziario. A tutela dei lavoratori, dei pazienti e della popolazione, non permettete tutto questo”.













