Il Psd’Az a Quartu Sant’Elena va totalmente ko e resta senza rappresentanti in Consiglio comunale. Dopo il passaggio al gruppo misto delle scorse settimane di Cristian Stevelli e Lucio Torru, abbandonano il partito di Christian Solinas anche gli ultimi due tra i consiglieri più votati alle ultime elezioni, Tonio Pani e Romina Angius. Così, a poco più di metà legislatura completata, e con le regionali che potrebbero spingere qualche consigliere a tentare il salto per passare da via Eligio Porcu a via Roma a Cagliari, le bandierine dei Quattro Mori passano da quattro a zero. È stato Pani a leggere, in Aula, una lunga lettera dove non ha risparmiato critiche al partito e annunciato, in coda, il ritorno ufficiale di quel Polo Civico che, quasi nove anni fa, l’ha visto arrivare terzo nella corsa a sindaco che ha visto trionfare Stefano Delunas: “Per quanto ci riguarda, lo dico per me e la collega Romina Angius, abbiamo sempre messo davanti a tutto l’interesse civico, quello immune da condizionamenti ideologici, concentrandoci sempre e solo sul primario dovere di volare alto e non soffermarci sulle beghe di partito o di coalizione. Per chi come noi è abituato a stare tra la gente, nel cuore della nostra comunità, non hanno mai prevalso logiche partitocratiche ma abbiamo sempre risposto ai valori del nostro impegno al servizio della stessa comunità. Voglio scandirli i valori che sono per noi la strada maestra del nostro impegno: l’onestà prima di tutto, il rispetto verso i più deboli, la valorizzazione della nostra identità di sardi e di quartesi. Li abbiamo scolpiti nel nostro agire quotidiano, ben sapendo che il nostro impegno poteva reggersi solo se sorretto da questi valori fondanti della nostra azione politica”.
Poi, però, più che qualcosa è andato storto: “Sono passati tre anni da quell’accordo tra il nostro Polo Civico di Quartu e i vertici del Partito Sardo d’Azione”. E giù le critiche: “Avremo voluto misurare concretamente la nostra attenzione, dagli investimenti culturali e formativi, dai presìdi sanitari alla valorizzazione strategica della più grande connessione ambientale della città metropolitana, lo stagno di Molentargius, ancor oggi scarsamente valorizzato e assente in una seria pianificazione strategica. Avremo voluto dire la nostra sulle politiche linguistiche visto che si è alla guida della regione Sardegna, ma è un tema che probabilmente non si ritiene prioritario. Lo abbiamo trattato noi a livello locale. Dire la nostra sulla difesa dell’ambiente e del territorio. Parlare di autonomia differenziata dove l’unica voce è il silenzio. Continuità territoriale, trasporti interni, sanità. Sono solo piccoli esempi, Quando non si ha la possibilità di incidere, perché non si creano occasioni di confronto, organizzati incontri per analizzare e discutere sulle tematiche più spinose e importanti, non si ha occasione per conoscere i colleghi amministratori del partito. Allora ci si rende conto che probabilmente il nostro modo di fare politica non va in simbiosi con chi opera su piu alti livelli . Per noi l’identità di un popolo non è propaganda elettorale, è un valore indissolubile e irrinunciabile del nostro impegno politico e amministrativo. Noi ci abbiamo creduto e ci crediamo. Ci sorge tuttavia il dubbio che altri ci credano in egual misura. La lontananza non divide, l’indifferenza sì. Non è nostro costume fare polemiche, tuttavia qui, nella massima assise comunale, abbiamo il dovere, però, di prendere atto che quel patto politico tra il Polo civico di Quartu e il Psd’Az non è decollato, è venuto meno il confronto all’interno del partito stesso per ragioni che possono essere comprensibili ma non accettabili. Ne prendiamo atto, con un po’ di amarezza”, proseguono Tonio Pani e Romina Angius. “La stessa amarezza di chi lascia la casa che ama, ma con la consapevolezza di aver fatto tutto il possibile per dare risposte alla nostra comunità. In questi tre anni il nostro lavoro ha avuto una forte connotazione civica, in continuità con gli anni precedenti. Ed è per questo che con la volontà anche dei nostri amici che ci supportano e ci sostengono da anni, riteniamo giusto svestirci a malincuore di una casacca, quella partitica, dove abbiamo visto solo da lontano i compagni di squadra, per indossare solo quella civica con i colori sociali della nostra citta. Continueremo a lavorare come sempre abbiamo fatto, mantenendo i rapporti diretti con la comunità, girando per la citta a piedi e incontrando la gente, sentire zia Maria che ti ricorda di riparare quella o quell’altra strada. Zia Antonietta che si lamenta perché col carrello della spesa non riesce a passare in via Garibaldi per via delle macchine attaccate al muro. Zia Francischina che si lamenta per la Tari troppo alta in funzione dei rifiuti prodotti. Zia Gigina che ti dice: ‘avvisa a su sindigu ca funti torrendi a segai in sa ruga aundi anti fattu su cantramu de pagu’. Continueremo a rappresentare in città quella politica civica e identitaria della quale siamo stati i precursori in città nel 2015, Allo stesso modo Non rinunceremo ad occuparci dei sardi e della Sardegna, da sardisti, da autonomisti liberi , lontani da personalismi e interessi che nulla hanno a che vedere con le esigenze del popolo sardo. Oggi piu che mai la Sardegna ha bisogno di sardi e di sardismo per evitare che la nostra isola diventi una terra senza destino. Quando si vorrà parlare di sardità o sardismo ci troveranno sempre li, in trincea, pronti a difendere la nostra terra. Alle penultime elezioni comunali il nostro movimento civico aveva raggiunto il lusinghiero risultato del 20% dei consensi, senza l’apporto di nessuna coalizione politica italiana. Noi a quel mandato di allora da parte di tante cittadine e cittadini di Quartu non abbiamo mai rinunciato e non intendiamo rinunciare. È per questo motivo che, per riprendere con più vigore e impegno quel progetto civico, da oggi per noi riprende senza indugi e con orgoglio quel percorso politico che il 20% dei cittadini quartesi ci aveva indicato con fierezza: onestà, attenzione per i più deboli, identità del nostro popolo per far crescere i nostri giovani e il futuro della nostra comunità”.












