Il Cagliari pareggia 2-2 contro il Livorno e rimanda di qualche giorno i festeggiamenti per la promozione in A. Gli uomini di Rastelli si portano a 74 punti, consolidano il secondo posto in classifica a -4 dal Crotone, che festeggia con tre turni di anticipo la serie A, a +8 dal Trapani e +9 da Bari e Pescara che oggi non sono andate oltre il pareggio. Sarebbe bastata una vittoria per regalare la grande festa ai 16 mila tifosi presenti al Sant’Elia, ma l’espulsione affrettata del pessimo arbitro Abisso a Munari e i troppi errori difensivi dei rossoblù hanno permesso al Livorno di ottenere un punto prezioso. Giannetti al 26′ e Joao Pedro, su rigore, al 65′, per il Cagliari, Vantaggiato al 69′, su rigore, e Biagianti al 71′ gli autori dei gol.Per il Cagliari è l’ennesima occasione sprecata; una doccia fredda che nessumo si aspettava. La politica dei piccoli passi dovrebbe alla fine pagare e permettere ai rossoblù di raggiungere l’obiettivo finale ma dimostra che il tecnico ha perso la sua proverbiale sicurezza e ha capito che la squadra è in difficoltà fisica e non solo. In questo finale di stagione sta mancando il contributo degli uomini più esperti. Oggi hanno deluso i centrocampisti, in particolare Di Gennaro e Munari, e lo stesso Balzano non è stato all’altezza del compito. Il cambio del modulo non è sembrato opportuno e ha fatto perdere le poche certezze che la squadra aveva acquisito in questo finale di stagione in una partita dove la vittoria era d’obbligo. Resta una grande amarezza perché si poteva e doveva vincere. Nulla è compromesso e solo una catastrofe potrebbe impedire la serie A. In ogni caso manca solo un punto per chiudere il discorso promozione e raggiungere finalmente l’obiettivo. I rossoblù avevano assaporato per pochi minuti la vittoria che poteva valere il salto di categoria dopo essere passati in vantaggio per 2-0. Ma è mancata la personalità degli uomini più tecnici per gestire il prezioso risultato e non sono piaciuti i cambi. In particolare l’uscita affrettata di Sau e la sostituzione nel finale di Giannetti. Scelte che hanno provocato i fischi di un pubblico deluso.La squadra di Rastelli aveva gestito in modo intelligente la gara nel primo tempo e con un 3-5-2 speculare era riuscita ad imbrigliare il gioco degli uomini di Gelain, schierati con un 3-5-1-1, e pronti a ripartire in contropiede. L’unico pericolo per Storari era arrivato al 32′ su una punizione di Schiavone. Per il resto si era visto solo un Cagliari molto prudente e disposto a gestire le trame di gioco senza disperdere energie inutili. Nel secondo tempo la squadra è calata e ha perso lucidità nei momenti cruciali, con troppi falli inutili e una gestione della palla molto approssimativa. I rossonlù dopo aver trovato il gol del raddoppio hanno arretrato il proprio baricentro e subito il gioco del Livorno. La difesa è sembrata indecisa e Balzano, in particolare nell’occasione del gol del pareggio di Biagianti, ha sbagliato l’intervento in modo davvero imbarazzante con Storari fermo e sorpreso in colpevole ritardo. Non sono piaciute le prestazioni di Capuano e Salamon, in difficoltà sullo stretto e spesso presi in velocità da Vajushi e Valoti. La squadra sta pagando a caro prezzo la pressione e l’ansia di dover vincere sempre e comunque. Alla fine Salamon, nei minuti di recupero, ha avuto tra i piedi il gol della vittoria ma ha fallito per la troppa precipitazione un tiro da tre punti. La serie A è solo rimandata. Il Cagliari deve superare il momento negativo e scrollarsi di dosso le paure che bloccano alcuni dei protagonisti. I rossoblù venerdì sera, alle 20.30, affronteranno il Bari in una trasferta che sarà decisiva. Manca solo un punto ma servirà una grande prestazione per chiudere ogni discorso.












