La truppa di giocatori stranieri nel Cagliari si allarga. Nello specifico, con l’arrivo di Diakitè e M’Poku sale a quattro e tre il numero di giocatori provenienti dalla Francia e dal Belgio che hanno indossato la maglia rossoblù.
Ripercorriamoli insieme, partendo dalla Francia: di Diakitè ormai sappiamo tutto, sono stati scritti fiumi d’inchiostro sul nuovo acquisto della compagine sarda. Ma chi sono i suoi predecessori?
Il primo, in ordine di tempo, è stato il difensore francese Jonathan Zebina, che ha giocato nel Cagliari tra il 1998 e il 2000. Per lui 48 presenze e nessun gol. Famoso per il carattere non esattamente accomodante, dopo l’avventura sarda inizia la scalate alle squadre di vertice: prima la Roma con cui, già nel suo primo anno, vince lo scudetto e una Supercoppa italiana, poi nel 2004 passa alla Juventus, dove rimane fino al 2010. Infine un anno al Brescia e il ritorno in patria: Brest, Tolosa e Arles – Avignon, dove gioca tuttora.
Il secondo è il difensore corso François Modesto, arrivato in Sardegna nella stagione 1999-2000 e rimasto sull’isola fino al 2004. Per lui 150 presenze in rossoblù e tre gol, una moglie sarda e una vita che ruota intorno all’isola. Dopo l’esperienza in rossoblù ha giocato per sei anni nel Monaco, poi è passato all’Olympiakos, dove ha giocato dal 2010 al 2013 e, infine, è tornato a casa, al Bastia, dove gioca tuttora. Forse al Cagliari ha raccolto meno di quanto effettivamente avrebbe potuto dare.
Infine, anche se non è nato in Francia, ma è stato naturalizzato in seguito, ricordiamo Jason Mayélé: lo sfortunato attaccante ha vestito i colori rossoblù per due anni, dal 1999 al 2001, disputando 48 gare e segnando una sola rete. Si trasferisce in Veneto, al Chievo Verona, dove troverà la morte nel 2002 in un incidente stradale.
Ed ora passiamo ai belgi.
Il primo è Luis Oliveira. Il mitico Lulù è approdato al Cagliari nel 1992 e vi è rimasto fino al 1996: in questa prima esperienza ha disputato 121 gare e ha segnato 42 reti, di cui 4 in Coppa Uefa. Si trasferisce fino al 1999 alla Fiorentina e poi torna in Sardegna per una stagione (24 presenze e 4 reti), dopodiché inizia a girare l’Italia giocando, tra le altre, nel Bologna, nel Catania, nella Nuorese e nel Muravera, dove ha chiuso la carriera nel 2010. È sicuramente il più amato e ricordato dai tifosi, non solo per le prodezze in campo ma anche per la sua eccentricità. È legatissimo all’isola, dove vive, e dove c’è la sua famiglia.
Infine, Radja Nainggolan. Arrivato al Cagliari nel 2010, disputa 131 partite e segna 7 gol. I suoi tifosi, riconoscendogli il carattere del guerriero quando è in campo, e anche per i tratti orientali, gli conferiscono l’appellativo di “Ninja”, che mantiene tuttora, nonostante i colori della maglia che porta siano cambiati: dal 2014, infatti, si trasferisce alla Roma.













