“La sua storia è un esempio luminoso di dedizione e altruismo, ma anche un grido d’allarme: racconta la solitudine di tanti professionisti che, nei territori più fragili, tengono in piedi ogni giorno un sistema che scricchiola.Negli ultimi giorni, altri fatti drammatici ci hanno scosso:
ad Aritzo, un uomo ha perso la vita e la guardia medica era chiusa; a Isili, il pronto soccorso ha dovuto sospendere l’attività per mancanza di medici.
Non sono episodi isolati: sono la fotografia di un sistema in crisi”.
“La distanza, la carenza di personale, la chiusura dei presidi sanitari: tutto questo sta compromettendo il diritto alla salute nelle aree interne.
E questo non possiamo accettarlo.
Come Presidente di ANCI Sardegna, ho chiesto all’Assessore un piano straordinario per la sanità delle aree interne, con: la riapertura e il potenziamento di pronto soccorso e guardie mediche;
il rafforzamento della medicina territoriale, con personale stabile e adeguato; più prevenzione, più accesso alle cure, meno diseguaglianze.
Non si tratta solo di organizzazione sanitaria: si tratta di salvaguardare vite umane e il futuro delle nostre comunità.
Per questo ho chiesto di convocare con urgenza un incontro con i sindaci dei comuni sede di piccoli ospedali e con i presidenti delle Conferenze socio-sanitarie territoriali”.












