L’emergenza legata ai mesi di lockdown per Coronavirus continuano a paralizzare, in parte, il mondo della sanità sarda. Visite annullate o rinviate, lunghe attese per prenotare un controllo medico che, poi, non può avvenire in tempi rapidi e soldi da dover pagare ai privati, per chi se lo può permettere, per velocizzare i tempi. Una situazione che crea scompiglio e disagio anche tra i circa 200mila pensionati sardi. E così, Spi Cigl, Fnp Cisl e Ur Uilp hann organizzato una protesta sotto il Consiglio regionale a Cagliari. Le richieste sono precise: “I problemi del settore sanitario in Sardegna a causa dei problemi se n’era ti dalle epidemia Covid-19 hanno aggravato una situazione che anche prima dell’epidemia era veramente preoccupante. Oggi assistiamo al blocco e al rinvio delle generalità delle attività sanitarie, specialistiche, ambulatori, parkinson, terapie ecologiche, malattie cardiovascolari e interventi chirurgici. Gli anziani sono i più fragili ed esposti, bisogna assumere nuovi medici e infermieri, assistenti sociali, per migliorare l’operatività delle unità sanitarie e l’assistenza domiciliare”. Sì anche a “investimenti per migliorare la rete ospedaliera e la definizione di misure idonee a ridurre la condizione di fragilità della salute di pensionati e pensionate”. Tutte richieste fatte alla Regione.
E sotto il palazzo, a manifestare, ci sono tanti pensionati isolani in difficoltà, tra cure rinviate e “caos” sui tempi legati a possibili visite o ricoveri. Le loro storie si possono leggere nel corso delle prossime ore sul nostro sito www.castedduonline.it










