Un anno chiusi dentro le strutture che li ospitano, senza poter avere contatti con i familiari se non attraverso lo schermo dei tablet o degli smartphone. Il risvolto psicologico legato alla pandemia che coinvolge i “nonnini”.
A Radio CASTEDDU, Vanessa Lilliu, psicologa, che opera nella casa di riposo situata in via Padova a Cagliari: “La nostra struttura consente agli ospiti di potersi muovere, fortunatamente abbiamo un bel giardino, possono passeggiare. La scelta di chiudere è stata obbligata, abbiamo dovuto spiegarlo e non è stato facilissimo all’inizio ma non tanto per gli anziani quanto per i familiari che hanno avuto delle reazioni diverse. Adesso siamo stati anche ringraziati. Ora emergono dei sentimenti di impazienza ma anche speranza grazie ai vaccini e sono trepidanti. Nelle prime fasi si sono sentiti un po’ soli perché il cambiamento è stato drastico, ma gli siamo stati molto vicini, siamo diventati una famiglia.
Sono fiduciosa che il ritorno alla normalità sia veloce. L’esperienza del Covid ci ha segnato, ma più alle generazioni dei più giovani. Gli ospiti della struttura sono trepidanti al pensiero di poter riabbracciare i propri familiari e sono sicura che si abitueranno presto”.
Risentite qui l’intervista a Vanessa Lilliu del direttore Jacopo Norfo e di Paolo Rapeanu
https://www.facebook.com/castedduonline/videos/305762634441401/
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