La Sardegna, con il suo ricco passato, la cultura e le innumerevoli bellezze naturali, per chi la visita è una destinazione sempre affascinante. Ma oltre alle sue spiagge mozzafiato e ai paesaggi, l’Isola offre molto di più, a cominciare dai musei che permettono al pubblico di immergersi nella sua storia e nelle sue tradizioni identitarie millenarie. In moltissime località si trovano spazi allestiti proprio per catturare l’attenzione di coloro che non intendono limitarsi a un approccio superficiale con il territorio che li accoglie.
E i musei sono tesori culturali che, in strutture spesso di alta valenza storica, hanno il potere di catturare gli eventi, l’arte e la diversità di una regione. Queste istituzioni non solo preservano il patrimonio, ma svolgono anche un ruolo fondamentale e prezioso per la comunità e per l’intero settore del turismo regionale.
Le raccolte di reperti, opere d’arte e documenti storici permettono di conoscere e apprezzare le radici autentiche, il cuore e l’anima di un popolo, preservandole dal degrado del tempo in modo da essere trasmesse a chi ne entra in contatto rafforzando la consapevolezza dell’importanza di quanto la Sardegna può offrire. Gli investimenti pubblici e privati fatti negli anni hanno stimolato uno sviluppo culturale ed economico tale da far entrare a pieno titolo i sistemi museali nel variegato ventaglio di proposte rivolte ai turisti di tutto il mondo.
Ecco solo un esempio, per nulla esaustivo, dei principali siti che sono in grado di rappresentare l’unicità della Sardegna.

Il Museo Archeologico Nazionale di Cagliari, nel quartiere di Castello, si trova all’interno della Cittadella dei Musei realizzata recuperando il regio Arsenale. La collezione archeologica con oltre 4000 reperti racconta quasi sette millenni di storia, dalla Preistoria all’Alto Medioevo. In particolare, presenta uno spazio dedicato ai giganti di Mont’e Prama, gli unici esempi di statue in pietra del periodo nuragico finora rinvenute (una seconda esposizione è allestita nel Museo Civico di Cabras, a poca distanza dalla località dove sono state scoperte). La sezione storico-artistica ospita una preziosa collezione di retabli di stile catalano-aragonese (XV e XVI sec.) e opere pittoriche antiche e moderne. Tessuti, cestini, armi, ceramiche e gioielli della tradizione sarda, oltre a un prezioso acquamanile bronzeo dell’11° secolo, completano la ricca esposizione. A Sassari il Museo Nazionale Sanna offre una collezione ricca e articolata divisa in due sezioni principali: archeologica, dal Paleolitico al Medioevo, ed etnografica. Nella prima sono da vedere le sale dedicate al tempio prenuragico di Monte D’Accoddi e alla colonia romana di Turris Libisonis, oggi Porto Torres. Nella seconda sono esposti tessuti, gioielli, canestri, abiti e arredi, testimonianze dei modi tradizionali del vivere quotidiano nell’Isola.

A Nuoro il Museo della Vita e delle Tradizioni Popolari Sarde, con oltre 5.000 oggetti esposti, offre un’altra rappresentazione generale della vita tradizionale, dal lavoro alla festa, attraverso la testimonianza dei modi dell’abitare e del vestire, dell’alimentazione, della religiosità e dell’immaginario collettivo.

A Mamoiada il Museo delle Maschere Mediterranee presenta una vasta collezione di maschere e costumi provenienti da diverse regioni, mettendo in evidenza elementi comuni e differenze culturali tra i popoli. Protagoniste quelle locali dei Mamuthones e degli Issohadores, oggi collegate al Carnevale ma di origini antichissime: è probabile che fossero indossate in riti celebrati per scacciare gli spiriti maligni dalle persone e dal bestiame.

Altri percorsi espositivi in Sardegna sono stati allestiti tenendo conto delle peculiarità economico-sociali che hanno caratterizzato la vita delle comunità locali. A Iglesias il Museo dell’Arte Mineraria racconta la storia dell’industria estrattiva del Sulcis-Iglesiente, con documenti fotografici e macchinari d’epoca inseriti in ambienti sotterranei fedelmente ricreati per mostrare al visitatore, con studiate simulazioni, quali fossero le condizioni di lavoro che tanti uomini hanno dovuto affrontare nelle gallerie scavate nella roccia.
Dalla terra al mare, a Stintino, nel sassarese, il Museo della Tonnara racconta la lotta tenace e faticosa degli uomini per intercettare i banchi di tonni spinti dalla correnti del Mediterraneo, descrivendo il tradizionale metodo della mattanza e della lavorazione di quanto pescato.
Anche per gli amanti dell’arte moderna e contemporanea la Sardegna offre parecchie occasioni di deliziarsi la vista. Ad esempio, a Nuoro il Man si caratterizza, attraverso mostre temporanee, per essere un luogo di ricerca e comunicazione dei fenomeni più innovativi nel quadro di una prospettiva culturale dinamica in cui l’identità locale coesiste e si rafforza nel confronto con le tendenze globali.

Infine a Ulassai, in Ogliastra, la Stazione dell’arte è un museo con oltre 140 opere, dedicato a Maria Lai, diventata famosa per l’utilizzo di materie tessili che rimandano al passato delle antiche tradizioni della Sardegna.












