di Jacopo Norfo
C’è una fotografia che emerge dalla giornata convulsa di oggi: i migranti protestano per i loro diritti, i cagliaritani invece non hanno più la forza di protestare. I ragazzi stranieri che sono andati in Municipio per chiedere di incontrare Zedda, rivendicano opportunità e un posto di lavoro. E sono andati lì a manifestare, ma il clima di enorme tensione sociale che si respira in Sardegna sull’immigrazione ha portato anche agli scontri con la Polizia. C’è tanta, troppa tensione nell’aria. Se il lavoro non c’è, se l’Inps ed Equitalia ci tartassano, la colpa non è certamente di chi arriva dagli altri Paesi perchè scappa dalla sua disperazione.
Il problema è un altro: sono i sardi appunto a non avere più la forza, o la voglia, di protestare. I giovani cagliaritani non manifestano più per il lavoro che non c’è- da anni via Roma è sgombra- si rassegnano e si mettono in fila sognando un posto nel nuovo Eurospin, alla roulette russa delle assunzioni. Oppure mille ragazze si presentano a Selargius per un posto da commessa. Chi è povero non ha più neanche il coraggio di rivoltarsi e dichiararlo, chi aspetta da anni per una casa popolare accetta rassegnato il suo destino. Le associazioni di categoria dei commercianti non si sbracciano per migliorare il commercio cittadino, si dà ingiustamente la colpa al Comune se decine di negozi chiudono. Si passa più tempo a navigare su Fb che a studiare, ma i nostri ragazzi più bravi hanno in mente solo un verbo: emigrare. I nostri politici non sudano certo per garantirci più opportunità. La gente è triste, lo spettro della crisi è sempre lì, nell’aria: in giro si leggono soltanto veleni sui social network, la bagarre che si sta scatenando sul referendum tra esponenti del Sì e del No è spesso una gazzarra senza costrutto. Comunque vada il 4 dicembre, non cambierà molto.
Allora, perchè non rimboccarsi le maniche tutti insieme? Facciamo sentire la nostra forza, protestiamo tutti, rivendichiamo i nostri diritti e non cediamo alla rassegnazione. Non rimaniamo fermi su Fb a sputare i veleni, inutilmente. Il nostro giornale continuerà a dare voce a tutti.












