Il virus è arrivato per caso, dopo aver ricevuto una telefonata dove veniva avvisato di essere entrato in contatto con un positivo a Cagliari e un tampone che, purtroppo, non è risultato negativo. Corrado Boi, 39enne di Soleminis, uno dei Comuni sardi finito in zona rossa per le prossime due settimane, ha scelto di raccontare pubblicamente il suo calvario, durato quasi un mese, “col solo fine di poter trasmettere un po’ di positività e far emergere il vero senso di solidarietà ai miei concittadini. Premetto che capisco benissimo le difficoltà al quale ognuno di noi andrà incontro, vista l’imminente e inaspettata zona rossa, ma vi assicuro che dietro alle tante polemiche c’è una macchina e un team di persone che lavora incessantemente, anche nelle ore più tarde e per questo non possiamo far altro che ringraziarli”. Boi racconta il suo calvario: “Ho vissuto in prima persona questo maledetto virus e so a quante difficoltà si va incontro, da tutti i punti di vista. È stato un mese lunghissimo, fra quarantena ed isolamento, e ringrazio che la ‘macchina’ si sia attivata nei momenti più inaspettati. Domenica 28 febbraio ho contratto il virus, ero a Cagliari e in quella stessa giornata sono stato anche con la mia fidanzata. Sono rientrato da solo a casa in tarda serata e la mattina successiva ho lavorato da casa. Nel corso della mattina sono stato avvisato direttamente dalla persona positiva che avevo incontrato il pomeriggio precedente, successivamente anche io sono risultato positivo e ringrazio chi con celerità si è attivato per bloccare il tutto”.
“La fortuna ha voluto che quella domenica io non avessi contagiato Eliana perché non avevo carica batterica che lo potesse fare e che successivamente non avessi incontrato nessuno, neanche la mia stessa famiglia”, prosegue il 39enne. “Ora, probabilmente solo nel tardo pomeriggio di ieri l’Ats, potrebbe essere venuta a conoscenza che anche solo una delle 19 persone non potrebbe aver avuto la mia stessa ‘fortuna’ e che abbia incontrato diverse persone che inevitabilmente sono state messe in quarantena precauzionale. Quindi ringrazio che si siano attivati nel tardo pomeriggio al solo fine di tutelare tutta la comunità. La mia esperienza mi porta a testimoniare tanta attenzione e premure da parte di tutti gli enti coinvolti e per questo ringrazio in primis la dottoressa Pedditzi che è stata premurosissima e attentissima, tutti i medici e gli impiegati dell’area amministrativa dell’Ats, i medici dell’Usca, l’amministrazione comunale e chi con messaggi positivi ha contribuito ad alleviare quelle giornate, che non sono state facili. Siate pazienti e comprensivi, se volete fare qualche segnalazione costruttiva fatela in privato. Abbraccio virtualmente tutti i miei concittadini attualmente positivi: forza, vinceremo anche questa battaglia”.










