Una assemblea pubblica dove sono chiamati a raduno associazioni e comitati nati in questi anni per gridare il proprio dissenso al “nuovo” volto dei quartieri del cuore del capoluogo sardo. I fatti di cronaca si susseguono giorno dopo giorno, come le segnalazioni dei disagi che i residenti mal tollerano: hanno evidenziato già ben ampiamente le problematiche con cui devono convivere e per le quali auspicano una soluzione che metta d’accordo tutti: attualmente non sono state prese in carico, “oggi, siamo in presenza di un contesto inquietante, impossibile da ignorare e che viene inasprito, giorno dopo giorno, con l’adozione di atti in contrasto con i principi generali delle regole della civile convivenza e della legalità.
Anche noi siamo coscienti dei comuni benefici che una corretta gestione delle risorse cittadine potrebbe ingenerare, ma fino ad oggi il modello proposto ed attuato ha originato solo precarietà nei rapporti economico-sociali e deterioramento della qualità della nostra vita” esprime il Coordinamento dei Comitati/Associazioni dei Quartieri Storici di Cagliari . “Singoli cittadini, Comitati e Associazioni, hanno espresso, negli anni, le loro perplessità in ordine a questo repentino e irragionevole mutamento: lo hanno fatto interpellando gli amministratori, coinvolgendo tutti coloro avevano il compito di contribuire a regolamentare il fenomeno, per armonizzarlo con le esigenze di tutti, fino ad agire giudiziariamente per vedere riconosciuti i propri diritti.
Azioni che, si supponeva, avrebbero potuto stimolare un critico riesame di quanto si stava irrazionalmente perseguendo, evidenziando le problematiche che sarebbero sorte ed il conseguente degrado culturale, sociale e materiale che avrebbero originato, come era già chiaramente emerso in analoghe città divenute, forzatamente, “turistiche”.
Purtroppo, il nostro impegno si è rivelato inefficace e non per l’insufficiente determinazione profusa, ma per la sostanziale indifferenza ed il sistematico disinteresse gradualmente disvelato, nel tempo, dagli amministratori pubblici”. Appuntamento, quindi, per sabato 16 dicembre alle ore 16 presso l’Auditorium della Scuola secondaria di I grado in via Piceno: “Non possiamo più esitare, anche perché solo l’unità di intenti e l’ampia partecipazione potranno modificare lo stato di incuria in cui ci troviamo”.











