Li ha contati, a partire da quel 15 dicembre, quando ha varcato la soglia dell’ospedale Brotzu. Ignazio Caddeo, per tutti Gnagno, giornalista sportivo cagliaritano da decenni, ha buttato un’occhiata all’aldilà e poi è tornato qui, sulla terra, se così si può dire: “Così si deve dire, sono un miracolato. Diciamo che sono andato a farmi un giro lassù, in cielo, ma non mi hanno voluto”. Ha la forza per scherzare e ironizzare mentre, sul divano di casa, le sue mani stringono quelle della moglie, Paola Moi, “preziosissimo amore della mia vita, non ha mai mollato un attimo, nemmeno nei momenti più difficili”. Il primo dei tantissimi, per Gnagno, arriva il 14 dicembre dell’anno scorso: “Sto curando il diabete al vecchio ospedale Civile. Sono andato a fare la solita visita di controllo dal cardiologo e ho visto che ha storto il naso”. Gnagno, battuta sempre pronta, gli ha chiesto: “Ho fatto da cattivo?”. Ma il medico non ha nemmeno sorriso ma, anzi, è subito arrivato al dunque: “Grossi problemi al cuore, niente da scherzare. È stato come se il mio cuore rimbalzasse contro un muro di mattoni. Il 15 dicembre nuova visita, il giorno dopo nove ore di intervento e un’ora di massaggio cardiaco. Me ne stavo andando e a mia moglie le hanno dato pochissime speranze”. Invece, tutto o quasi va bene: “Ho avuto un decorso molto lungo dopo l’intervento, mi hanno anche impiantato un defibrillatore al cuore”.
“Poi è stata anche la volta dell’inserimento di un defibrillatore che mi aiuta tanti a vivere. Sono finalmente tornato a casa, potrò stare con la mia adorata moglie e ogni giorno verrranno qui dei medici spezializzati per svolgere controlli e verifche”, avvisa Gnagno, ” Dovrò continuare con terapie e cure, ma non ho paura anche perchè, al mio fianco, c’ sempre mia moglie. Sono tornato vicino a lei con un cuore nuovo, posso raccontarlo e, per questo, mi sento davvero un miracolato”.










