Caso Manuela Murgia riaperto, “un passo cruciale nella ricerca della verità e della giustizia”: aggiornata la raccolta fondi per aiutare la famiglia a “sostenere spese non previste”. In particolare, a breve avranno luogo accertamenti scientifici volti all’analisi delle tracce biologiche (DNA) presenti su tutti gli indumenti che Manuela indossava il giorno della sua scomparsa.
Raccolti già oltre 3 mila euro, un contributo non indifferente che mette alla luce l’interesse e la volontà di scoprire cosa realmente è accaduto alla giovane ragazza di 16 anni rinvenuta morta nel canyon di Tuvixeddu. La determinazione della famiglia ha permesso di andare avanti e trent’anni dopo è arrivata la svolta, ossia la riapertura del caso che mette alla luce la possibilità che Manuela sia stata abusata fisicamente e, in seguito, uccisa.
“Per affrontare le nuove spese necessarie, abbiamo aggiornato la raccolta fondi e aumentato l’importo dell’obiettivo, poichè dobbiamo sostenere spese non previste. A breve, infatti, avranno luogo accertamenti scientifici per analizzare le tracce biologiche (DNA) presenti sugli indumenti che Manuela indossava il giorno della sua scomparsa.
Queste analisi verranno condotte dalla Polizia Scientifica di Roma e saranno seguite, per tutta la loro durata, dai nostri Avvocati e dal professor Demontis, nel rispetto dell’ (art. 360 c.p.p.) per garantire la massima trasparenza” ha spiegato la famiglia. Non solo: se la cifra raccolta ( https://gofund.me/af441431 )dovesse superare le spese necessarie per questi accertamenti, l’importo eccedente verrà devoluto ad associazioni impegnate nella lotta contro la violenza sulle donne.
Venerdì 11 aprile a Cagliari, parenti, amici e cittadini si uniranno per ricordare Manuela con una fiaccolata “carica di amore e giustizia”. La partenza è prevista alle ore 18,30 da Via Barigadu sino ad arrivare al canyon di Tuvixeddu.












