Per curarsi fuori dall’Isola i sardi spendono 86 milioni di euro. L’Isola attrae prestazioni sanitarie per quasi 22 milioni, ma i pazienti sardi pagano fuori dalla regione circa 86,5 milioni di euro: un saldo negativo moderato con un debito di 64,7 milioni, secondo il report sulla mobilità sanitaria 2021 elaborato dalla Fondazione Gimbe.
Secondo i calcoli ogni sardo spende oltre 50 euro all’anno. Mentre dalla mobilità attiva entrano nella borsa dei residenti in Sardegna sardi circa dieci euro a testa. Il saldo è negativo: meno quaranta euro pro capite.
C’è poi la questione dei costi sostenuti per gli spostamenti: secondo una ricerca condotta su circa 4 mila cittadini italiani, nel 43% dei casi chi si sposta dalla propria Regione sostiene spese comprese tra i 200 e i mille euro e nel 21% dei casi fra mille i 5 mila. Un’altra ricerca condotta su circa 1.300 pazienti oncologici ha documentato che il 45,1% sostiene spese per mezzi di trasporto (in media 359 euro l’anno) e il 26,7% per l’alloggio lontano dalla propria residenza (in media 227 euro l’anno).
Infine, occorre considerare i costi indiretti, quali assenze dal lavoro di familiari e permessi retribuiti e i costi intangibili che conseguono alla non esigibilità di un diritto fondamentale sancito dalla Costituzione.










