Fratelli d’Italia ha bocciato Solinas. Il partito di Giorgia Meloni, egemone nel centrodestra, non sosterrà la candidatura dell’attuale governatore sardo alle prossime regionali. La notizia ha fatto deflagrare lo schieramento che guida la legislatura che ora rischia di presentarsi spaccato all’appuntamento elettorale di marzo. Non solo. C’è chi teme una serie di reazioni a catena anche nei comuni isolani amministrati dalla destra. A partire da Cagliari.
Del resto il primo cittadino cagliaritano a questo punto è il favorito numero 1 per la corsa alla candidatura del centrodestra a villa Devoto (anche se non è escluso ancora un nome di Forza Italia, su tutti Pietro Pittalis oppure un altro indicato da Fdi all’ultimo momento come il presidente regionale di Coldiretti Luca Saba o la ministra del Lavoro Marina Elvira Calderone) e questo lo trasforma in un bersaglio a palazzo Bacaredda. Dove il gruppo “Solinas presidente” che sostiene la maggioranza ma in possesso dei numeri per far cadere la giunta, da tempo gioca in aula brutti scherzi al sindaco del capoluogo. Al momento le schermaglie sono alle fasi inziali. Oggi Truzzu non ha portato in consiglio il Dup, mentre Aurelio Lai, capo del gruppo “Solinas presidente” ha stuzzicato velenosamente l’assessora alla Cultura Maria Dolores Picciau sul Capodanno “scippato” all’assessore al Turismo Alessandro Sorgia. E anche in maggioranza c’è chi teme l’appuntamento col voto in aula di una variazione di bilancio che, tra qualche giorno, potrebbe dare uno scossone all’esecutivo.
E intanto nel braccio di ferro tra Truzzu e Solinas resta impelagato anche il via libera al nuovo stadio. Il 30 novembre scade l’ultimatum del Cagliari al presidente della Regione. Si attendono i 50 milioni di euro indispensabili per avviare l’iter di costruzione dell’ “Unipol Domus Gigi Riva”. Se non dovessero arrivare entro tale il progetto slitterebbe di un anno, regalando ai tifosi 12 mesi in più di stadio provvisorio.












