Dai dodici anni in primo grado, ai domiciliari, ai dieci in Appello, sempre ai domiciliari. Un nuovo sconto di pena per Paolo Randaccio, il pensionato di Quartucciu che nel 2021 ha accoltellato a morte la moglie, Angelica Salis. Cinque fendenti che non le avevano lasciato scampo il pomeriggio del 9 settembre 2021. A quasi tre anni dal fatto, il nuovo round in tribunale si è rivelato ancora favorevole all’uomo. Nell’udienza presieduta dal giudice Massimo Costantino Poddighe è stata accolta la proposta di concordato, cioè il patteggiamento in secondo grado, proposto dagli avvocati dell’anziano, Luca Pennisi e Andrea Nanni, al procuratore generale Michele Incani. In primo grado e con l’appello la difesa aveva sollecitato il minimo della pena, 9 anni e 4 mesi. Con la condanna alla pena degli arresti domiciliari per dieci anni la richiesta ei due legali è stata infatti accolta quasi integralmente. Già in primo grado i giudici avevano tenuto conto della decisione della Corte Costituzionale legata alla prevalenza delle attenuanti: “Angelica Salis soffriva di un disturbo bipolare da 10 anni e nell’ultimo periodo di alcolismo, Randaccio si era dovuto difendere dal lancio di un piatto e da minacce di morte”. Era il 20 dicembre 2023 e, dopo tre mesi, gli avvocati hanno potuto leggere le motivazioni e preparare il ricorso in Appello.
“Siamo soddisfatti, è stata accolta la nostra richiesta di concordato”, spiegano Luca Pennisi e Andrea Nanni. Il loro assistito è già ai domiciliari, in un luogo noto a pochissime persone per ovvi motivi di privacy. “Valuteremo, quando saranno depositate le motivazioni dell’Appello, se eventualmente arrivare in Cassazione per un ulteriore sconto di pena”.











