Il cielo illuminato a giorno, rosso fuoco, e una nube densa di fumo hanno destato ieri notte molta preoccupazione non solo a Sarroch ma anche in tutto l’hinterland cagliaritano. Interviene il Comitato che da tempo si occupa della tutela dell’ambiente e della salute: “Nella serata di ieri, a partire dalle ore 22:15, si è verificato a Sarroch un evento anomalo presso il polo industriale, chiaramente visibile anche a grande distanza e accompagnato da forti miasmi percepiti nel centro abitato.
L’evento, documentato da riprese video continue, si è sviluppato in concomitanza con una forte perturbazione atmosferica e con l’attivazione dei sistemi di emergenza (torce), protrattasi per oltre due ore.
Ciò che desta la massima preoccupazione è un fatto oggettivo e incontestabile: non è stato attivato alcun segnale acustico di allarme (sirene).
Non è stato diffuso alcun avviso o comunicazione ufficiale alla popolazione.
I cittadini hanno quindi respirato forti miasmi e successivamente chiari sentori di gas, senza sapere cosa stesse accadendo, senza indicazioni comportamentali e senza alcuna informazione istituzionale” spiega il vicepresidente Gianluca Masu.
“In un territorio ad alto rischio industriale, la gestione di eventi anomali non può limitarsi al solo funzionamento dei sistemi interni agli impianti.
La tutela della popolazione passa anche – e soprattutto – da informazione tempestiva, trasparenza e prevenzione”.
L’assenza di sirene e di comunicazioni pubbliche pone interrogativi seri: “Perché, a fronte di un evento straordinario e prolungato, non è stato ritenuto necessario avvisare i cittadini?
Chi ha valutato che non vi fosse alcun rischio, e sulla base di quali dati?”
Il Comitato Civico per la Tutela Ambientale e della Salute di Sarroch ha formalmente chiesto chiarimenti al Comune di Sarroch e agli enti competenti, domandando la ricostruzione ufficiale dell’evento,
i dati ambientali rilevati, le comunicazioni intercorse, e soprattutto le motivazioni della mancata attivazione dei sistemi di allerta alla popolazione.
“La sicurezza non è solo tecnica, è anche informazione. E informare non significa creare allarme, ma rispettare il diritto dei cittadini a sapere cosa stanno respirando.Il Comitato continuerà a monitorare l’evoluzione della situazione e ad aggiornare la cittadinanza, in attesa di risposte ufficiali e documentate”.











