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Assemini, ENI smantella la sua presenza in Sardegna. Il vicesindaco Gianluca Mandas: “Chiediamo che il Presidente Solinas prenda una posizione pubblica netta a salvaguardia dei lavoratori e dell’area industriale di Macchiareddu, perché Eni tenga fede al suo impegno nel territorio”. In queste settimane ENI silenziosamente, nel caos della seconda ondata del COVID-19, sta smantellando la sua presenza in Sardegna, lo fa pezzo dopo pezzo in modo sistematico. Così anche il perimetro produttivo del ciclo cloro-soda che dal 1964 è attivo ad Assemini, in questi giorni è stato “messo sul mercato”, tradotto dimissione. “Nel frattempo il presidente Solinas che fa?” comunica Mandas. “Voi direte, “Beh, è impegnato a gestire l’emergenza Covid”. Magari! La sua ultima ordinanza è del 15 ottobre, da allora soltanto dichiarazioni contraddittorie e nessuna azione concreta, tutto ciò mentre la curva dei contagi sale in modo incontrollato. Tra uno “stop&go” (21 ottobre), “stop&go, forse no” (23 ottobre), “bar e ristorante fino alle 23 (27 ottobre), “anzi no, tutto chiuso” (29 ottobre), regna la confusione più totale. No. Evidentemente non se ne sta occupando. La realtà è che la situazione di Eni ad Assemini è molto preoccupante e merita l’attenzione di tutte le Istituzioni nel confronto tra lavoratori e azienda. Per questo come Amministrazione Comunale di Sabrina Licheri abbiamo incontrato già due settimane fa i lavoratori ed i sindacati, abbiamo voluto sentire i vertici dell’azienda e ieri abbiamo ospitato un incontro tra sigle sindacali ed il sottosegretario Alessandra Todde in rappresentanza del Governo Conte”. Una situazione che va avanti da diverse settimane ormai: lo stato di agitazione già proclamato potrebbe trasformarsi in una mobilitazione più ampia se Eni non dovesse ritrattare la decisione di abbandonare i siti di Assemini e Macchiareddu dismettendo alcuni importanti asset come l’impianto del Cloro-Soda, il pontile e il deposito costiero. “Chiediamo che il Presidente Solinas prenda una posizione pubblica netta a salvaguardia dei lavoratori e dell’area industriale di Macchiareddu, perché Eni tenga fede al suo impegno nel territorio”.