Viaggio attraverso tre secoli di musica – dall’Età Barocca agli inizi del Novecento – con il Recital del pianista e compositore Emanuele Delucchi, giovane e brillante interprete dello strumento a tastiera, protagonista martedì 8 maggio alle 18 all’Auditorium del Conservatorio di Musica “G. Pierluigi da Palestrina” di Cagliari per un nuovo appuntamento con la Stagione Concertistica 2018degli Amici della Musica di Cagliari – intitolata “Da Scarlatti al Terzo Millennio”.
Incipit nel segno di Domenico Scarlatti con le tre Sonate K 132 in Do maggiore (Cantabile), K 125 in Sol maggiore (caratterizzata da un tempo Vivo) e K 119 in Re maggiore (Allegro) dal fondamentale corpus delle 555 Sonate che hanno rivoluzionato l’arte del clavicembalo, poi i virtuosistici 12 Studien über die Etüden von Fryderik Chopin di Leopold Godowski e infine la celeberrima e travolgente Sonata per pianoforte n. 29 in si bemolle maggiore, op. 106 “Hammerklavier” di Ludwig van Beethoven.
Il fascino e la freschezza e ricchezza d’invenzione delle partiture di Scarlatti (fecondo autore di opere sacre e profane, la cui maestria di clavicembalista si unisce all’estro compositivo, apprezzato da sovrani e aristocrazie d’Europa, con un’intensa e fortunata carriera che lo portò da Napoli a Roma, a Venezia, poi in Portogallo e Spagna, nonché grande amico del cantante Carlo Broschi in arte Farinelli) – lasceranno il posto ad un’antologia dei famosi e ardui Studi di Chopin-Godowski.
Scegliendo tra virtuosistiche rielaborazioni degli Etudes di Chopin curate da Godowski, Emanuele Delucchi eseguirà lo Studio 44 dalMéthode de Moscheles et Fétis n.1 per la sola mano sinistra, in fa minore, lo Studio 45 dal Méthode de Moscheles et Fétis n.2 in Mi maggiore, lo Studio 46 dal Méthode de Moscheles et Fétis n.3, in tempo di Menuetto in sol maggiore. E ancora gli Studi 1 da op. 10 n.1in Do maggiore, 4 da op. 10 n.2 Ignis Fatuus in la minore e 5 da op.10 n.3 solo mano sinistra in Re bemolle maggiore, 7 da op 10 n.5 in Sol bemolle maggiore. E infine gli Studi 47 da 10 n.5 e op 25 n.19 Badinage in Sol bemolle maggiore, 25 da op. 25 n.1 in La bemolle maggiore, 32 da op.25 n.4 Polonaise in fa minore, 34 da op. 25 n.5 in Do diesis minore e 42 da op 25 n.11 in la minore.
Finale in bellezza con la splendida Sonata per pianoforte n. 29 in si bemolle maggiore, op. 106 di Beethoven meglio nota come “Hammerklavier”, la cui scrittura s’intreccia alla composizione della Nona Sinfonia e della Messa Solenne – nonché di una Cantatadedicata, come la stessa Sonata, all’arciduca Rodolfo d’Asburgo. Una complessa architettura musicale, di straordinaria modernità, caratterizza la Sonata op. 106, con soluzioni ardite e difficoltà tecniche che richiedono una grande bravura unita alla capacità espressiva per rendere la solennità e brillantezza dell’Allegro iniziale, travolgente e impetuoso e venato di un intimo lirismo, che lascia posto al vorticoso Scherzo, poi l’intenso Adagio sostenuto. Appassionato e con molto sentimento, pieno di suggestioni, e infine il Largo che anticipa e quasi prepara l’Allegro risoluto finale.
Un programma intrigante – e impegnativo – per il giovane pianista e compositore Emanuele Delucchi (classe 1987) formatosi alla scuola di Canzio Bucciarelli al Conservatorio “N. Paganini” di Genova e di Riccardo Risaliti all’Accademia “Incontri col Maestro” di Imola, e ancora con Davide Cabassi al Conservatorio “C. Monteverdi” di Bolzano. Vincitore del Premio Internazionale “S. Marizza” di Trieste (2008), medaglia d’oro al primo “Alkan-Zimmerman Piano Competition” (2012), l’artista è uno dei 24 finalisti del Concorso Pianistico internazionale F. Busoni (2015).
Un’intensa carriera concertistica all’attivo – in Italia e all’estero, tra Francia, Germania, Inghilterra, Croazia, Slovenia, Grecia e Messico, l’artista ha collaborato con direttori come Gustav Kuhn, Paolo Ferrara e Filippo Torre. Nel suo repertorio anche i 54 Studien di Leopold Godowsky, di cui sta preparando anche una registrazione integrale per l’etichetta Piano Classics.
Fin dalla fondazione Emanuele Delucchi è membro del Trio Morgen (con Barbara Costa, soprano e Roberto Miele, corno) che ha all’attivo una ricca attività concertistica in Italia e la pubblicazione di un CD (“Surprising”, Aldebaran 2017). In duo con il pianista Vincenzo Maltempo ha registrato per l’etichetta Toccata Classics le trascrizioni di Da Motta da Alkan (2014 – Prima registrazione assoluta) e in duo con il flautista Fabio de Rosa le Sonate op. 30 di Beethoven trascritte da P. Drouet (Dynamic 2016). Per l’etichetta Piano Classics ha registrato la Passacaglia e altri lavori pianistici di Leopold Godowsky (2016) e tutti gli Studi sugli Studi di Chopin op. 10 dello stesso autore (che ha anche eseguito dal vivo a Milano e Roma nella primavera 2016), accolti con entusiasmo dalla critica internazionale. Sempre per la Piano Classics ha inciso le trascrizioni bachiane di E. D’Albert (2018).
Le sue composizioni sono pubblicate dalla casa editrice M.A.P. di Milano e dalla Da Vinci Edition di Osaka; alcune di esse sono state presentate al X e XI Festival del Compositore di Genova e il suo Ricercare II per orchestra e pianoforte obbligato è stato eseguito con successo al concerto inaugurale della “Primavera di Baggio” 2017.
Insegna dal 2014 all’Accademia Musicale di Chiavari (GE) e dal 2015 alla Scuola di Musica “Cluster” di Milano, dove tiene anche corsi di Storia della Musica.













