E’ rottura Soru-Todde: lui vuole l’incontro in diretta e con la stampa, lei lo molla

Clamorosa e inattesa svolta: l’ex governatore, nel nome della massima trasparenza, chiede l’incontro a telecamere accese. Ma la leader grillina non ci sta e diserta.


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Soru sposta l’incontro con Alessandra Todde, sempre alle 12 di oggi ma all’hotel Regina Margherita, alla presenza della stampa e in diretta streaming. “Non più a casa di Renato Soru, il quale aveva accettato l’incontro chiesto da Alessandra Todde, pervenuto martedì scorso, “riservato e urgente”, fa sapere il suo ufficio stampa. Per questo, si era concordato inizialmente che fosse in quella sede, al fine di garantire la riservatezza richiesta.
«Sorprendentemente Alessandra Todde», commenta Soru, «ha poi deciso, da sola, di rendere pubblico l’incontro ed anticipare la sua posizione in maniera molto netta, nel corso di un’intervista televisiva. Ora la mia casa non è più il luogo adatto per un incontro che si è reso pubblico e per questo stamattina ho comunicato ad Alessandra Todde la necessità di spostare il luogo dell’incontro in una sala dell’hotel Regina Margherita, che ho già provveduto a riservare. Inoltre ho proposto che l’incontro, per totale trasparenza, sia aperto alla presenza dei giornalisti e delle giornaliste, e in diretta streaming»

Questa la replica della Todde, che ha deciso di non presentarsi all’incontro:

“Ho proposto nei giorni scorsi a Renato Soru un incontro privato come gesto di apertura e di inizio di un dialogo per condurre una battaglia comune, per sconfiggere le destre e rilanciare la Sardegna. Prendiamo atto della scelta non condivisa di spostare all’ultimo momento l’appuntamento – trasformandolo in un dibattito pubblico – e quindi sottraendosi di fatto al confronto. L’incontro privato di oggi era finalizzato ad aprire un dialogo ed ipotizzare un percorso condiviso per la Sardegna, lavorando su strategie comuni. Rimaniamo disponibili, come oggi e come sempre ribadito in questi giorni, a ricostituire un dialogo con la delicatezza e riservatezza necessari all’interesse collettivo. Le prove muscolari che scelgono strade conflittuali e di chiusura non servono ai Sardi tantomeno alla Sardegna. È il momento del Noi e non dell’io”.

 


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