Giovannino Pinna è indagato per naufragio colposo. Sarebbe stato lui, infatti, a provare l’incidente che ha fatto affondare la barca lo scorso 12 aprile, con a bordo anche il cugino Davide Calvia. L’iscrizione nel registro degli indagati del pescatore sopravvissuto è una novità che ha del clamoroso. Potrebbe essere un atto dovuto, magari per poter raccogliere ancora più particolari legati alla vicenda: Pinna, nei giorni scorsi, aveva già rilasciato delle dichiarazioni agli inquirenti. Calvia è morto, Pinna si è miracolosamente salvato dopo ventiquattro ore trascorse in mare.
L’ipotesi di reato è, quindi, quella di naufragio colposo. L’uomo è difeso dall’avvocato Luca Barrocu: “Il mio assistito è tornato a casa ma sta ancora male, è molto provato e deve fare ancora delle cure. Se sarà necessario sentirlo di nuovo, a tempo debito, parlerà. Penso che tutti possano comprendere che ci troviamo di fronte ad una tragedia, Giovannino Pinna sa che suo cugino non c’è più e, ripeto, è molto provato”. Ieri c’è stata l’autopsia sul cadavere di Davide Calvia. Intanto, ancora nessuna traccia della barca affondata.












