Disordini del 1° novembre, scontro in Aula. Zedda: “Libertà di manifestare, ma tollanza zero per le derive violente”
È approdata in Consiglio comunale l’interrogazione del consigliere d’opposizione Roberto Mura sui disordini verificatisi a Cagliari il 1° novembre, quando a un corteo autorizzato si è affiancato un contro-presidio.
La risposta del sindaco Zedda
Il sindaco Massimo Zedda ha chiarito che il Comune non ha competenza nel vietare manifestazioni regolarmente comunicate alla Questura:
«Viviamo in una democrazia: esiste il diritto di manifestare anche quando si esprimono posizioni che hanno segnato tragicamente la nostra storia».
Ha poi ribadito una posizione ferma: «Il fascismo non è un’opinione, è un crimine. Lo ha ricordato anche il Presidente della Repubblica».
Zedda ha distinto tra presidio e manifestazione, spiegando che per il primo è sufficiente una comunicazione:
«Se fossi stato presente avrei suggerito questa strada».
Pur assente da Cagliari per impegni all’estero, ha condannato gli episodi di tensione:
«Alcune decine di persone hanno adottato comportamenti che nulla avevano a che fare con un confronto civile. Cagliari è una città sicura: non servono “milizie” o allarmismi costruiti».
La replica di Mura: polemica sulle accezioni di fascismo e comunismo
La risposta del sindaco ha acceso il dibattito in Aula. Mura ha criticato quella che considera una differenza di giudizio tra fascismo e comunismo:
«Entrambe le ideologie hanno prodotto morte e distruzione. La condanna deve essere la stessa».
Il consigliere ha poi invitato chi contesta cortei altrui a rispettare le regole e le distanze, auspicando che «le manifestazioni restino civili e che non si alimentino tensioni inutili».










