Tra le infinite pieghe del dramma della sanità sarda c’è anche quella delle assunzioni mai perfezionate di Oss e infermieri costretti a lavorare per tre o per quattro. Se le attese sono lunghe, se la pentola a pressione Brotzu presto deflaglerà e si porterà dietro le macerie anche di altri ospedali isolani, la causa principale è quella delle risorse insufficienti unita al mancato scorrimento delle graduatorie. C’è chi ha dedicato tanti anni della propria vita a studiare e specialzzarsi per, poi, restare disoccupato. Meglio, appeso o appesa a un concorso che ha superato ma al quale non ha mai fatto seguito una sola lettera. Ecco, anche, perchè la sanità sarda sta andando a rotoli: altro che turnover, altro che merito. Solo caos e incertezza totale. Maria Grazia Piras è di Jerzu e ha tutte le carte in regola per lavorare: “Faccio parte della graduatoria Asl 4 Ogliastra e mi sento penalizzata da questa situazione perchè, dopo essermi fatta in 4 pser studiare e avere vinto un concorso, mi viene negato il diritto al lavoro. Con questa situazione c’è molto più precariato”, perchè c’è chi preferisce i nomi di liste ormai datate “senza dare spazio a me, risultata vincitrice di concorso. Iniziamo a lavorare noi e solo dopo potranno essere assunti e stabilizzati gli altri”.
Pensiero identico a quello di Cristian Quaggia, infermiere di anestesia nel blocco operatorio dell’Oncologico: La sanità sarda sta vivendo momento drammatico per il numero esiguo del personale, totalmente sottostimato. Faccio parte di quel gruppo di anestesisti di sala operatoria e presto le sale operatorie finiranno Brotzu. Non sappiamo il perchè e non abbiamo un piano organizzativo. I precari, se assunti, possono garantire una quota fissa di lavoratori più che sufficiente. No a nessuna decisione affrettata, faremo grandi solo perchè ora ci sono i soldi” perchè presto possono capitare le grosse difficoltà, purtroppo per noi pane quotidiano in un ospedale già in grossa sofferenza.








