Covid in Italia, ora i virologi sono ottimisti: virus alle corde, in primavera lo stop alle restrizioni?

Crisanti e Pregliasco, mai teneri sulla situazione italiana, ora vedono la luce intorno al tunnel e prevedono: i contagi caleranno nel prossimo mese e presto, anche in Italia, forse potranno essere tolte le restrizioni come sta accadendo in Irlanda, Gran Bretagna e altri Paesi Europei. E Pregliasco aggiunge: finirà quando non ne parleremo più, come per l’Hiv


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Sì, è vero che ci sono ogni giorno più di mille contagi in Sardegna. E’ vero che in Italia respiriamo in queste settimane quando i contagi sono vicini a quota 150mila ogni 24 ore. E’ vero che stanno crescendo i morti, ultimo dato a calare dopo ogni fatidica ondata, siamo ancora alla quinta. Ma c’è un insostenibile ottimismo tra esperti e virologi che siamo (tristemente) abituati a vedere ogni giorno in tv. Si respira un’aria da ultimo miglio. Crisanti e Pregliasco, mai teneri sulla situazione italiana, ora vedono la luce intorno al tunnel e prevedono: i contagi caleranno nel prossimo mese e presto, anche in Italia, forse potranno essere tolte le restrizioni come sta accadendo in Irlanda, Gran Bretagna e altri Paesi Europei.

“La pandemia finirà quando non se ne parlerà più e il livello di accettazione di questa patologia e dei suoi effetti verrà in qualche modo considerato generalmente”. E’ sicuro  il virologo Fabrizio Pregliasco: “Basti pensare – spiega – che ogni giorno in Italia 7 persone si infettano con il virus dell’Hiv, sono tante ma non ne parliamo, pensiamo che sia accettabile e non c’è più la percezione del pericolo”. Sulle diverse strade intraprese al livello europeo nella gestione di questa fase della pandemia, il docente della Statale di Milano commenta che in Italia “continua a non esserci un manuale di gestione di questa pandemia. Credo che l’Inghilterra abbia fatto una scelta che fa prediligere un ritorno alla vita, e sono scelte politiche. Io dico che finora la scelta prudenziale e di gradualità è quella che mi sembra più corretta”, quindi “più simile alla linea della Francia” – che dal 2 febbraio comincerà ad allentare le restrizioni, a partire dalla rimozione dell’obbligo di mascherine all’aperto – “anche se noi dovremo aspettare ancora un po’”, spiega Pregliasco sul nostro giornale partner Quotidiano Nazionale.

Nei giorni scorsi il direttore di Virologia dell’Azienda Universitaria di Pisa aveva previsto l’immunità di gregge in Italia entro un mese, grazie proprio alla diffusione di Omicron ma anche alla crescita dei vaccini e in particolare delle terze dosi. Ancora più chiare le dichiarazioni di oggi di Andrea Crisanti: “Siamo in una situazione transitoria ma meno peggio di quanto credevamo due mesi fa”. Dalle prossime settimane, aggiunge, “ci sarà un importante calo della curva dei contagi: quello sarà il momento di liberare tutto, di togliere le mascherine all’aperto, tenendole solo sui mezzi di trasporto e negli assembramenti, e di eliminare gran parte delle restrizioni”.

Siamo davvero vicni alla fine dell’incubo, o dobbiamo preoccuparci di Omicron 2 che ci guarda dall’alto della Finlandia?


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