Coronavirus, sos allarmato dei sindacati per le carceri sarde: “Arrivano detenuti dalla penisola, rischio alto di contagi”. Chieste misure speciali sul trasferimento dei detenuti. Lettera aperta di tutti i sindacati che esprime grande preoccupazione per possibili contagi di Coronavirus nelle carceri di Uta e negli altri penitenziari sardi: “Le scriventi OO.SS. esprimo forte preoccupazione in quanto ancora oggi non sono state bloccate le traduzioni dei detenuti a livello nazionale e comunque tutte le movimentazioni da e per gli Istituti penitenziari. La Presidenza del Consiglio dei Ministri ha adottato provvedimenti forti e chiaramente indirizzati al contenimento del contagio del COVID-19 a tutela della popolazione italiana del quale non può e non deve essere esclusa quella parte di popolazione che per qualsiasi motivo vive il sistema penitenziario, luogo questo facilmente contagiabile ed in cui si è intervenuti insufficientemente fino ad oggi, con poco coraggio. Necessitano misure urgenti e forti affinché venga immediatamente bloccata la movimentazione dei detenuti in tutta Italia e non solo nelle cosi dette “zone rosse” in quanto è scientificamente provato che nessuno è immune dal contagio se non si adottano correttamente misure adeguate e quindi atte alla salvaguardia della salute. Ancora oggi arrivano in Regione detenuti trasferiti dalla penisola, in controtendenza con le Disposizioni impartite a livello regionale dal PRAP Sardegna indirizzata al blocco di tutte le movimentazioni tra i penitenziari sardi, e tale modus operandi non fa che aumentare i rischi del contagio. In Sardegna si sta cercando in tutti i modi, sicuramente come si sta facendo in altre regioni, di arginare un possibile contagio all’interno delle carceri isolane ma questa azione viene annullata dalle scelte imprudenti dell’Amministrazione centrale. Non vogliamo essere complici di un’Amministrazione poco coraggiosa nell’attuare scelte e provvedimenti forti indirizzati al contenimento del contagio del COVID-19. Per quanto sopra chiediamo l’immediata interruzione di tutte le traduzioni e/o movimentazioni dei detenuti da e per la Regione Sardegna”, si legge nel documento urgente












