Coronavirus, la consigliera Cuccu interroga Solinas: “La situazione negli ospedali non è più tollerabile”

La consigliera in quota m5s chiede con un’interrogazione al Presidente Solinas e all’Assessore Nieddu quali misure intendano adottare per tutelare gli operatori sanitari e tutti i sardi


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“La situazione nel reparto di Cardiologia-UTIC-Emodinamica del P.O. Giovanni Paolo II di Olbia e negli altri Presidi Ospedalieri sardi in questo periodo di emergenza epidemiologica da Covid -19 è critica e non più tollerabile”. Lo scrive in un’ interrogazione, con richiesta di risposta scritta , la consigliera regionale del M5S Carla Cuccu che chiede al Presidente della Regione e all’assessore alla Sanità quali ulteriori misure intendano adottare, nell’immediatezza, al fine di tutelare la salute degli operatori sanitari coinvolti e dell’intera popolazione sarda.
“Le criticità all’interno dei Presidi ospedalieri della Sardegna -scrive Carla Cuccu -non sono più tollerabili. Nel reparto di Cardiologia-UTIC-Emodinamica del P.O. Giovanni Paolo II di Olbia le dotazioni dei dispositivi di protezione individuale sono insufficienti, il personale non è stato adeguatamente formato, sono carenti le comunicazioni da parte dell’azienda, non  sono state date informazioni su definiti e condivisi percorsi intra-ospedalieri e protocolli assistenziali da seguire in caso di pazienti sospetti o accertati positivi a Covid -19.”
Inoltre, si legge nell’interrogazione, nello stesso reparto operano, in condizioni che non tutelano la salute pubblica, persone conviventi con soggetti positivi a Covid -19, potenzialmente infetti e solo alle stesse (e purtroppo non anche alle persone con le quali vengono a contatto quotidianamente) sono stati effettuati i tamponi i cui risultati non sono stati ancora resi noti, nonostante siano trascorse più di 72 ore dall’effettuazione.
Per la consigliera di M5S tale comportamento aumenta il rischio di trasmissione del virus verso altri pazienti, medici,infermieri, OSS e familiari conviventi che devono essere immediatamente tutelati e protetti anche negli  altri presidi ospedalieri sardi coinvolti nell’emergenza.


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