E alla fine il decreto arrivò. Il sospirato decreto da 55 miliardi di euro per fronteggiare l’emergenza Coronavirus arriva a metà maggio e sblocca i soldi dopo un lungo braccio di ferro nella maggioranza di governo. Conte ne ha annunciato i punti cardine in conferenza stampa: “Per gli autonomi prevediamo 600 euro subito, questa volta arriveranno subito perché verranno erogate a chi ne ha già beneficiato. Ci riserviamo di integrare con un ristoro fino a mille euro”, spiega Conte aggiungendo che saranno introdotte “misure di rilancio e sostegno alle imprese per orientare l’economia a una pronta ripartenza”.
Il presidente del Consiglio è poi sceso maggiormente nei dettagli: “Ci sono quasi 16 miliardi per le imprese, che verranno erogati in varie forme dalle più piccole fino alla possibilità di capitalizzare le più grandi. Tagliamo 4 miliardi di tasse per tutte le imprese fino a 250 milioni di fatturato, togliendo anche la rata Irap di giugno. Sarà istituito il reddito di emergenza per due mesi e l’importo sarà dai 400 agli 800 euro. Ci sono commercianti che rischiano di chiudere, imprenditori nell’incertezza: il vostro grido di allarme non ci è sfuggito, per questo ci siamo impegnati al massimo facendoci carico di questa sofferenza, ce l’abbiamo messa tutta”. Ci sarà anche un bonus turismo per le prossime vacanze estive “fino a 500 euro per tutte le famiglie con Isee inferiore a 40mila euro. La prima rata Imu è abbonata per alberghi e stabilimenti balneari. Ristoranti e bar potranno occupare suolo pubblico non pagando la Tosap anche grazie alla collaborazione con Anci”, le parole del premier a Palazzo Chigi. Rifinanziata anche la cassa integrazione.











