di Paolo Rapeanu
L’ufficiale giudiziario è pronto a bussare alla sua porta di via Su Planu, a Pirri, il tre maggio prossimo. Troppi i mesi senza pagare l’affitto, Claudia Carlini e due dei suoi figli, minorenni, stanno per finire per la quarta volta in sei anni in mezzo a una strada. “Il Comune da oltre un anno ha smesso di versare i 500 euro per il fitto casa, soldi erogati direttamente alla padrona dell’appartamento. Da marzo 2017 questo contributo è stato sospeso”, racconta la 47enne. Disoccupata dal 2002, si arrabatta tra oggettini usati venduti in vari mercatini, Caritas e Croce Rossa. Non ho vergogna a dirlo. Una mamma di un compagno di scuola dei miei figli aveva avviato una raccolta fondi, ma non sono arrivati i risultati sperati”.
Claudia Carlini è disperata, e ha perso il conto delle volte nelle quali si è recata agli uffici alloggio del Comune, in via Sonnino. “La prima domanda per una casa priva di standard abitativi risale al 2006. Fin dal 2009 sei punti in graduatoria, siamo nel 2018 e ne ho sempre sei. Ma con tutti gli sfratti dovrei essere almeno a quota dodici o quattordici”. E, con la fame di alloggi che c’è, diventa impossibile ottenere anche una “casa priva di standard abitativi. All’ufficio alloggio devono mettersi una mano sulla coscienza e farsi avanti. È da dicembre che aspetto che la graduatoria venga rifatta”. Chi volesse e potesse dare una mano a Claudia Carlini può farlo contattandola direttamente al suo numero di cellulare: +39.348.9311419 .









