di Fabrizio Rodin – capogruppo Pd Cagliari
La fine dell’anno è il momento in cui si tirano le somme, ma anche quello in cui si formulando i buoni propositi per quello a venire.
Credo che se oggi si debba individuare un tema sul quale concentrare le idee e le voglia di fare per il 2017, debba essere quello della Città Metropolitana, che non a caso diventerà operativa proprio a partire dal 1 gennaio. La città metropolitana di Cagliari ha una caratteristica che rappresenta una grande opportunità in termini di efficienza e di efficacia delle politiche: il suo territorio coincide con quello dell’area vasta, diversamente dal resto d’Italia in cui le città metropolitane coincidono con le vecchie province. Basti pensare che la città metropolitana di Milano è composta da 134 comuni mentre quella di Cagliari da 17. Queste dimensioni ci consentono di poter ragionare davvero come un’unica città e di decidere rapidamente per la soluzione di problemi comuni.
Un esempio concreto di questa impostazione è rappresentato da come è stato interpretato lo stesso patto per lo sviluppo della città metropolitana: a contrario della maggior parte delle altre città del sud che hanno concentrato gli investimenti nel capoluogo, noi vediamo interventi distribuiti su tutto il territorio. Ciò è un elemento estremamente positivo perché vuol dire che la città metropolitana ha l’obiettivo di far crescere insieme tutti i comuni che la compongono e soprattutto di garantire servizi uguali per i cittadini su tutto il territorio. Recentemente in consiglio comunale abbiamo proposto un odg per ragionare a livello metropolitano di trasporti affidando al CTM la gestione integrata dei trasporti in tutta l’area. Discorso analogo può essere fatto per tantissimi servizi che potrebbero essere gestiti in maniera molto più efficiente su base metropolitana: pensiamo alla rete scolastica e degli impianti sportivi o al coordinamento della protezione civile. Le politiche sociali dei 17 comuni potrebbero essere integrate tra loro generando economie di scala e servizi puntuali e capillari. Tutto senza snaturare l’identità dei comuni di provenienza.
Insomma penso che la città metropolitana, che inizialmente può aver creato qualche diffidenza, possa rappresentare davvero l’opportunità per garantire a tutte e tutti i cittadini del territorio servizi più moderni ed efficienti senza più periferie.













