Agnello alla lotteria, Gesico si difende: gli animalisti siamo noi

L’opinione di Carlo Carta, in risposta agli animalisti che hanno denunciato il caso dell’agnellino vivo conteso alla lotteria: “Pensiamo che dietro tutta questa bolla mediatica ci sia una grande voglia di farsi pubblicità gratuita alle spalle di un paese che, si dice, le abbia molto larghe.”


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di Carlo Carta 

Le nostre Nonne, tra le tante cose che ci hanno insegnato, c’è il rispetto per gli animali sia domestici che selvatici. Era rara a quei tempi una casa che non aveva cortile ed animali, fonte di sostentamento e qualche volta anche di sopravvivenza. Le nostre Nonne quando uccidevano qualche animale per ricavarne cibo, con gesto istintivo si facevano il segno della croce. Un gesto profondo, tra il sacro ed il profano, che affonda le sue radici in un lontano passato dove non si cacciava solo per divertimento ed alla vittima “sacrificale”, o meglio al suo spirito, si chiedeva scusa. La caccia era non solo fonte di sostentamento, ma anche allenamento e addestramento alla difesa del territorio e dei villaggi che in esso vi dimoravano. Alzi la mano chi in Sardegna non ha in famiglia almeno un antenato pastore o allevatore. Tutti o quasi! E’ un Popolo civile il nostro, che per millenni dalla pecora ha ricavato fonte di reddito e merce di scambio. Ha nutrito milioni di Sardi, dal latte per i bambini e gli anziani, dalla tenera e saporita carne da consumare per le feste comandate, le fiere e le occasioni speciali. Che sia agnello, agnellone, saccaiedda, saccaia o pecora, poco importa, visto che ancora oggi costituisce, una delle voci principali della già debole economia isolana. Nonostante tutto, tutti e soprattutto le crisi che fin qui si sono avvicendate.  

Quello che invece mi viene difficile comprendere è questa sterile polemica degli animalisti della Lav. Sia chiaro, hanno tutto il diritto di portare avanti le loro idee e manifestare il loro dissenso nei luoghi preposti alla pubblica discussione. E questo lo è.  Ma davvero non si capisce come inventarsi un “caso” e puntare il dito su un paese, quello di Gesico, che da sempre si contraddistingue nel rispetto e nella tutela del proprio Territorio. Non si capisce, la “tempestività” della diffida, dopo che per quasi un mese, questa “lotteria” è stata portata in giro in lungo ed in largo per la Sardegna, ed in Trexenta durante le edizioni della bellissima manifestazione di “Saboris Antigus”. Ci chiediamo perché proprio a Gesico, visto che chiudeva l’edizione 2016 dei “Saboris Antigus”. Certo era già successo in passato con le Lumache, ed ora con l’agnellino. Ma c’è un vulnus in tutto questo, una falla profonda come il mare: a Gesico nessuno ha mai presentato agli organizzatori (Comune e Proloco) richiesta di lotteria istantanea, avente per oggetto la pesatura di un agnellino. Da noi non è possibile, non solo per il rispetto che nutriamo verso gli animali, ma per una semplice questione di osservanza dei regolamenti comunali e delle norme fiscali vigenti. Le migliaia di persone che il 23 dicembre scorso ci hanno fatto visita, possono tranquillamente testimoniare questo. Ma allora se il caso non esiste perché montarlo? A qui prodest? Gesico è il paese promotore del Sic San Mauro (sito di interesse comunitario), dove è alta la tutela e la valorizzazione della flora e soprattutto della fauna endemica. E’ uno dei pochi paesi ancora popolato da Volpi, Sorixi, Donnole, Martore, Pernici Sarde, Succiacapre, Picchio sardo, Astore e tanti altri. Gesico è Città della Lumaca, capitale Sarda indiscussa, tra le più importanti d’Europa. Ha investito tanto sulla sensibilizzazione e tutela del suo Territorio. E le nuove generazioni che ora amministrano il nostro Comune sono state, nel corso di questi lustri, educati al Bello, alla bellezza dell’ambiente, della storia, dell’arte, dell’archeologia. Noi vogliamo parlare delle cose belle del nostro paese, e non essere accusati ingiustamente di cose mai pensate, figuriamoci se realizzate. Ora direte che grazie a voi della Lav, grazie alla vostra diffida, avete prevenuto questa lotteria. Nulla di più falso! Solo il pensarlo è fare un torto all’intelligenza e sensibilità altrui. Pensiamo che dietro tutta questa bolla mediatica ci sia una grande voglia di farsi pubblicità gratuita alle spalle di un paese che, si dice, le abbia molto larghe. E se non fosse così, allora il livello di discussione sarebbe un altro e la tutela dell’immagine di Gesico sicuramente differente. Sorridiamo quindi, perché anche le formiche hanno un’anima ed una dignità, e qualche volta nel loro piccolo si.


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