Cinthia Collu da Sardò per #libri in piazza

Secondo appuntamento con “LibrInPiazza”, la rassegna di incontri con gli autori firmata Sardò


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Il 20 ottobre, a partire dalle 18.30, la piazza di Sardò ospiterà la scrittrice Cynthia Collu e il suo secondo romanzo, “Sono io che l’ho voluto”, edito da Mondadori.

In una chiacchierata con la giornalista Mariella Cortes, l’autrice racconterà una storia di violenza familiare, analizzando il delicato tema del femminicidio.
Oggi si parla tanto di femminicidio, dimenticando spesso che è solo la punta dell’iceberg del problema. In questo romanzo viene affrontata soprattutto la violenza sommersa, quella psicologica, non visibile, che coinvolge famiglie di qualsiasi ceto sociale, ancor più pericolosa in quanto scorre nascosta agli sguardi degli altri.
Il maltrattamento psicologico, contrariamente a quanto si è portati a credere, è una delle forme più pericolose e dannose dell’abuso: un livido dopo alcuni giorni sparisce; una ferita alla propria autostima potrebbe non guarire mai, portando la donna a pensare di “meritarsi” la violenza del marito.

Con parole “tenerissime e angosciose” , come quelle usate per il precedente romanzo della scrittrice, “Una bambina sbagliata”, Cynthia Collu racconterà agli ospiti della serata un tema delicato attraverso la raffinata arte della narrazione.

A partire dalle 18.30. i partecipanti potranno gustare l’aperitivo Sardò con i suoi cocktails a tema al prezzo speciale di 5 euro.
 
Come consuetudine, dopo la presentazione del libro, sarà possibile, su prenotazione, scoprire il mondo del primo Sardinian Street Food con una speciale cena: un menù degustazione al costo di 15 euro a persona.
SINAPSI DEL ROMANZO

 
“Se è vero che ogni famiglia infelice lo è a suo modo, quella di Miriam e Sebastiano appare dal di fuori normalmente infelice: tra loro qualche discussione, la frustrazione di fondo per una modesta vita borghese, a volte liti furiose seguite da silenzi devastanti (quanto possano essere devastanti i silenzi, Miriam lo impara presto a sue spese); poi, finalmente, la sospirata riappacificazione. Sebastiano la porta fuori a cena, le regala un oggetto desiderato o un viaggio all’estero. A Miriam questo basta per andare avanti senza porsi domande. Ma a poco a poco la vera natura di Sebastiano viene a galla; se Miriam lo contraddice e cerca di farsi valere, lui risponde ignorandola, si dimentica ostile della sua esistenza fino a che lei sente la propria volontà assottigliarsi e cede, scusandosi.  Ai silenzi subentrano ben presto le parolacce, le offese, i pugni gonfi di lui che minacciano, che fanno paura, l’umiliazione di un possibile tradimento. Miriam subisce e perdona perché si sente colpevole: in fin dei conti è Sebastiano che la mantiene, che l’ha preferita a sua sorella Sara – l’eterna rivale – è lui che l’ha resa madre.
Ma quando resta sola col piccolo Teodoro e deve lottare contro il cumulo delle incombenze quotidiane e soprattutto contro il sonno che la tortura per le notti perse a causa del bambino, ecco che i suoi fantasmi ritornano, tormentandola e facendola sentire ancora una volta colpevole e non all’altezza. Fino a quando un avvenimento imprevisto la aiuterà a risalire dagli Inferi e a riscattarsi.”
 
Cynthia Collu scrive pagine tenerissime a angosciose, piene di vita e di autenticità, in cui la speranza sta nascosta nelle pieghe della voce di una donna che non si arrende all’onda dei propri pensieri distruttivi, svalutanti e umiliati. Questo romanzo mette in scena con straordinaria forza la “normalità” della violenza familiare, quella più sottile e strisciante, che confina donne di ogni ceto sociale e luogo del mondo in una subalternità vischiosa e terribile. Miriam potrà risalire dal suo inconfessabile inferno solo quando riuscirà a guardarsi con occhi nuovi, a ritrovare l’autostima che – come lei – tante hanno smarrito: ad ammettere che avere voluto la felicità e la vita non è una colpa, ma la più grande e potente risorsa femminile.
A PROPOSITO DI CYNTHIA COLLU

Nata e cresciuta a Milano, dove vive e lavora tuttora. Figlia di Fiorenzo Collu, originario di Olbia in Sardegna, e di Nicoletta Linzalone, da Gioia del Colle. Ha insegnato lingue presso un Istituto Professionale. Artista a tutto tondo: ha frequentato l’Accademia serale di Brera, la scuola di scrittura Bachmann e seguito corsi di teatro. Ha un figlio di nome Corrado.

Nel 2007, Collu si aggiudica il Premio Arturo Loria nella sezione inediti, con l’opera Un tappo nelle nuvole,  e nel 2008, il Premio letterario Castelfiorentino, nella sezione inediti, con l’opera ”Su Biccu/L’angolo”. Esordisce nel 2009, con il romanzo Una bambina sbagliata, per Mondadori. Il romanzo si aggiudica il Premio Berto come migliore opera prima dell’anno. Nel 2010, è la volta del racconto lungo La guerra di Beba, secondo classificato nel Premio Elsa Morante sezione inediti, VII edizione, edito da Senzapatria Editore, che racconta la storia di una donna e di una gatta dispettosa, che sembrerebbe complottare per allontanarla dal suo uomo. Nel 2015, sempre per Mondadori, esce il suo secondo romanzo, Sono io che l’ho voluto.
Suoi racconti, editi in antologie (Fiocco rosa per Fernandel e La morte nuda per Galaad) e riviste (Linus e L’accalappiacani), si sono anche aggiudicati premi letterari.