Generalmente sono i fiori donati ai cari defunti a svanire dai vasi che ornano la casa eterna, altrimenti sono gli oggetti in rame che vengono scardinati e portati via per essere rivenduti. Da Quartu, Quartucciu, Sinnai le denunce si moltiplicano da parte di chi nota la mancanza di rispetto anche in camposanto. Ma quanto accaduto a Cagliari pochi giorni fa va ben oltre: tombe aperte e i gioielli, indossati da chi ha lasciato la terra, portati via.
È accaduto nella notte tra venerdì e sabato, ignoti hanno aperto quattro bare all’interno del cimitero di San Michele. A denunciare l’accaduto è stato H. S. M., padre di una delle salme violate. Secondo quanto riferito, i malviventi avrebbero aperto le bare per impossessarsi degli effetti personali dei defunti. L’azione sembrerebbe essere stata mirata: tutte e quattro le salme appartenevano a cittadini di nazionalità bosniaca, comunità nella quale è tradizione riporre oggetti d’oro all’interno delle tombe.
Si chiedono più controlli per frenare le incursioni dei ladri, anche telecamere tra i loculi al fine di preservare l’eterno riposo.










