Lutto nella politica quartese per la morte, a soli 53 anni, del capogruppo comunale del Pd Marco Piras. È stato stroncato, in pochi mesi, da un male incurabile: un tumore al cervello non gli ha purtroppo lasciato scampo. Politico quartese conosciutissimo da tanti anni, nella vita era maresciallo dell’Aeronautica militare. Piras lascia due figli. Choc tra i suoi colleghi e i suoi compagni politici. Il sindaco Graziano Milia lo ricorda con parole intrise di verità e affetto: “Sono senza parole. è un grande dolore non solo per la sua famiglia ma per tutti coloro i quali hanno avuto la fortuna di conoscerlo e di apprezzarne la grande doti umane e intellettuali. la stessa dignità con la quale ha affrontato la sua terribile malattia testimonia il carattere di un uomo forte e generoso. Lascia un grande vuoto, ci mancherà tanto”.
Choccato anche il consigliere comunale Francesco Piludu, che insieme a Marco Piras ha portato avanti tante battaglie politiche. Ma, prima di tutto, erano grandi amici: “Se ne va un amico e fratello prima ancora che un compagno di battaglie politiche”, queste le uniche parole che Piludu riesce a dire, affranto dal dolore. Sulla bacheca Facebook di Piras sono già tanti i messaggi di cordoglio, un cordoglio politicamente bipartisan. Tonio Pani ricorda, tra l’altro, l’ultima volta che si sono visti: “Da appena ho avuto la triste notizia non faccio altro che rileggere i messaggi che ci siamo scambiati su WhatsApp a seguito della sorpresa che ci fece presentandosi in commissione dopo l’intervento.
Marco era un collega ma ancora di più un amico e soprattutto una gran bella persona. Lo vidi l’ultima volta quando assieme al collega Busonera lo accompagnammo a casa con la mia macchina. Oggi è una giornata davvero triste per tutti noi”. Tra i tanti che lo piangono anche il capogruppo comunale dei Progressisti Sardi al Comune di Cagliari, Marco Benucci: “Ciao, compagno e amico mio, Marco Piras. Purtroppo un brutto male ti ha portato via troppo presto ed ha privato tutti noi di una bellissima persona quella che eri. Che la terra ti sia lieve, ci rivedremo e continueremo a ridere insieme”.











