È stato aggredito, si è difeso ma ha avuto la peggio. Un ragazzino di 13 anni è finito al Brotzu con una clavicola fratturata e un trauma ad una delle due spalle dopo una rissa, scoppiata la vigilia di Natale in via Pitz’e Serra a Quartu. C’è una denuncia, fatta alla polizia, dalla madre del giovane, una 40enne di Quartu: la donna parla di “bullismo” e, anche se la parola non è scritta nel foglio firmato dagli agenti del commissariato di via Firenze e controfirmato da lei, stando al racconto fatto sembra proprio trattarsi di angherie e soprusi che vanno avanti “da tempo”. I due, infatti, oltre ad avere la stessa età sono anche compagni di scuola: “Il 24 dicembre, alle 13, mio figlio stava rientrando dal campo da basket di via Pitz’e Serra. Arrivato all’altezza del supermercato Gieffe si è azzuffato con un suo compagno di scuola. L’ha schernito e l’ha spintonato davanti agli amici”. Il piccolo si è difeso “tentando di sferrargli un calcio che non è andato a buon fine” e poi è riuscito “a immobilizzarlo al collo”. Ma il baby rivale si sarebbe liberato dalla presa “ed è caduto sopra mio figlio. È rientrato a casa, dolorante”. Dopo tre giorni, notando che il dolore non passava, la scelta di portarlo al Brotzu: “Gli è stata riscontrata una frattura chiusa del corpo della clavicola e il trauma della spalla destra, gli è stato applicato un tutore e ha una prognosi di trenta giorni”, così si legge nella denuncia fatta dalla donna.
“Ormai è da più di un anno che mio figlio subisce le angherie del ragazzino, che lo ridicolizza davanti ai compagni di scuola a causa del sovrappeso. Il 31 marzo 2021 sono andata a prendere il mio bambino a scuola, aveva un livido sulla guancia destra. Le insegnanti mi hanno riferito che si erano azzuffati durante la ricreazione. Mio figlio mi ha detto di essere stanco delle continue prese in giro da parte del compagno. Ho avvisato la professoressa di Italiano”. E la docente avrebbe detto che il “rivale” sarebbe “un ragazzo problematico”, promettendo “di monitorare la situazione”. E, se a scuola non si sarebbero più registrati simili episodi, c’è comunque quello recente avvenuto qualche giorno fa in strada a Pitz’e Serra. “Erano presenti anche tre compagni”, prosegue la mamma del tredicenne, che ha chiesto ufficialmente “che si proceda penalmente nei confronti dei responsabili per qualsiasi reato si configuri a seguito dei fatti esposti”. Insomma, la donna chiede giustizia: “Mio figlio dev’essere tutelato”. Tra le mani degli agenti ci sono anche “la copia del referto del pronto soccorso, lo screenshot della conversazione tra me e la mamma di un compagno di mio figlio presente durante la lite” e, anche, “la foto della guancia tumefatta di mio figlio, risale allo scorso 31 marzo”. La quarantenne, a Casteddu Online, aggiunge di essere ormai esasperata: “Mio figlio viene bullizzato. Ho provato a contattare i genitori del ragazzino ma non ho mai ricevuto risposta: come posso fare per proteggerlo. Con queste fratture rischia di avere danni permanenti da un punto di vista estetico come mi ha anticipato l’ortopedico dell’ospedale, spero davvero che non sia così”.











