Tutti sotto il consiglio regionale a dire che no, quella riforma o in qualunque altro modo si voglia chiamare, deve essere stoppata. Perché non risolve neanche mezzo dei problemi che rendono impossibile la vita dei sardi e perché serve solo a garantire poltrone grazie al commissariamento delle asl. A dirlo non è l’opposizione alla giunta guidata dalla 5 stelle Alessandra Todde ma il primo sindacato italiano, quello da sempre vicino, e omologo, al centrosinistra: la Cgil.
E così, come preannunciato ieri con una clamorosa dichiarazione di guerra contro la giunta regionale a trazione 5 stelle-Pd, la Cgil regionale dopo mesi di tensione con l’esecutivo in piazza è scesa davvero, sotto il palazzo del consiglio regionale, per esprimere contrarietà alla legge arrivata in aula. Il sindacato guidato da Fausto Durante aveva annunciato ieri un presidio permanente, dopo aver preso atto che tutti i tentativi di stoppare un disegno di legge ritenuto inutile erano andati a vuoto.
La giunta Todde, nonostante i tanti pareri contrari, non solo quello della Cgil, emersi nel corso delle audizioni contro il ddl Bartolazzi, ha tirato dritto e deciso di portarlo in aula esattamente come approvato dall’esecutivo salvo qualche marginale limatura.










