Un amore a distanza, sempre al telefono, andato avanti 15 anni, ma che sembra sempre più essere tutto una truffa. Roberto Cazzaniga va via da Frutti d’Oro a Capoterra e da Cagliari a mani vuote, nessun incontro con Valeria Satta, la Maya che gli ha rapito il cuore fingendosi la modella Alessandra Ambrosio e che sarebbe riuscita ad ottenere da lui settecentomila euro. Il pallavolista è arrivato sin sotto l’abitazione della donna, A Frutti d’Oro, insieme a Ismaele La Vardera de Le Iene – vuota già da due settimane, come anticipato qualche ora fa da Casteddu Online – ma non ha potuto scambiare nemmeno mezza parola con la donna con la quale si è scambiato tantissimi messaggi, per anni, via WhatsApp. La Satta non ha risposto al citofono e al pallavolista e all’inviato de Le Iene è sembrato che fosse nascosta dietro finestre e tende (per quanto non siano state mostrate immagini) tanto che hanno provato, anche a voce, a convincerla a scendere. Ma nulla da fare. Nel nuovo servizio sono stati mostrati messaggi tra Cazzaniga e Valeria “Maya” Satta, botte e risposte che svelano una assurda quotidianità. Cazzaniga arrivava anche a chiedere il permesso di andare a mangiare una pizza alla finta fidanzata, lei gli raccontava dei suoi problemi presunti di salute e lui le spediva soldi: “Abbiamo fatto sesso telefonico per anni”, racconta in lacrime Cazzaniga. “Io la chiamavo sempre amore, lei mai. Dovevo insistere e ricordarglielo per farglielo dire. Lei diceva che doveva attaccarsi a delle macchine perché soffriva al cuore”. Solo negli ultimi mesi, di bonifici, lo sportivo aveva dato alla Satta diciottomila euro. E racconta anche di aver regalato all’amica “che mi aveva fatto conoscere la modella” che poi si è rivelata un bluff, “Manuela Passero, anche una Ford Fiesta nera”. Proprio lo stesso colore e modello guidato da Valeria Satta. Che, prima dell’arrivo in Sardegna di Cazzaniga, si era difesa al microfono della iena La Vardera: “Non sono io, soffro di ansia e depressione. Mi dispiace molto, non ti rendi conto che stai mortificando una ragazza”. Incalzata dalla iena, la donna ammette: “Non sono attaccata alle macchine ma non gliele dico io queste cose. Penso anche che inconsapevolmente, questa cosa di quindici anni a Roberto gli abbia dato anche un sollievo”, prima di andarsene. “Rubati soldi? No, rubati no”, ed è chiaro il riferimento alle accuse di Cazzaniga: “Le davo soldi perché doveva fare la spesa, mi mandava la lista. Anche medicinali o tasse da pagare per ottenere dei lavori”.
Roberto Cazzaniga, prima di gettare la spugna davanti al cancello chiuso dell’abitazione della Satta, “non puoi uscire? Da sola? Ok, questa cosa non è umana. Sono contento che almeno la macchina la usi, quella esiste”, ha lasciato un bigliettino, “ti aspetto in riva al mare in fondo a casa tua, per chiudere la questione per sempre, Roby”. Ma la Maya di Capoterra non si è fatta viva, e Roberto Cazzaniga se n’è andato, non prima di aver scritto sulla sabbia della spiaggia di Frutti d’Oro “Addio Maya”. E, intanto, stando al servizio andato in onda stasera su Italia Uno, emerge che anche altre persone sarebbero cadute nella presunta trappola-truffa di Valeria Satta.











