Sembrerebbe quasi la trama di un film di spionaggio ma ciò che sta mettendo in agitazione non pochi imprenditori agricoli sono i controlli messi in atto da Vitroplant Italia e SICASOV, insieme nella lotta contro la contraffazione. Riguardano le varietà di carciofo Apollo e Life di cui Vitroplant Italia, società leader nel settore della moltiplicazione in vitro del carciofo, è titolare di diritti di proprietà industriale, debitamente protette da titoli di privativa vegetale comunitaria e/o nazionale. I dubbi sono nati dopo la moltiplicazione sostanziale delle vendite di queste varietà, conti che decisamente stonavano con quelle messe ufficialmente in commercio ed è così che l’azienda ha recentemente incaricato la società francese SICASOV, che ha 75 anni di esperienza nel settore della lotta alla contraffazione e raccolta royalty, di svolgere varietà di controllo e repressione contro soggetti, i quali hanno violato diritti di esclusività delle varietà mediante la riproduzione non autorizzata di tali varietà.
“Diverse segnalazioni hanno già portato al sequestro di un numero cospicuo di piantagioni illegali di carciofo, nonché al prelievo di una serie di campioni per gli accertamenti genetici del caso. È interesse primario di Vitroplant Italia tutelare la propria clientela, a tal fine quindi, diffida tutti i produttori non autorizzati alla distruzione immediata di qualsiasi piantagione abusiva e/o di qualsiasi materiale di riproduzione delle varietà di carciofo protette da privativa nonché a fornire tutte le informazioni necessarie, inclusi il numero di piante illegali e le coordinate GPS dei siti di coltivazione”.
Ai trasgressori che forniranno spontaneamente tali informazioni viene offerta la possibilità di un “ravvedimento bonario, mediante pagamento di tutte le somme dovute alla società a titolo di risarcimento danno per violazione della proprietà intellettuale” entro e non oltre il prossimo 30 aprile.
“In caso contrario, SICASOV e Vitroplant Italia informano sin da ora che verranno intraprese azioni di natura penale e civile contro i produttori non autorizzati prima della stagione 2023-2024, in particolar modo nella regione Sardegna, Sicilia, Lazio e Campania, senza alcun ulteriore avvertimento”. Si parla, in caso di accertamento della contraffazione, di centinaia di migliaia di euro di sanzione inflitta: 25 euro a piantina “illegale”. Sono lontani i tempi in cui il carciofo spinoso dominava il mercato isolano e nazionale, bruttino e assai scomodo da maneggiare ma apprezzato per il sapore intenso e particolare che ha primeggiato indisturbato sino all’arrivo dei “cugini” senza le odiose spine. Attualmente, solo Villasor si contraddistingue nella decisione di voler salvaguardare la natura e la prelibatezza del carciofo spinoso, l’originale, che punta alla valorizzazione del prodotto non solo in occasione della sagra bensì, con cicli di informazione, durante tutta la stagione della produzione e della raccolta.












