Si rinnova l’appuntamento che mette in campo la forza di lottare contro ogni forma di violenza messa in atto da chi solo amore dovrebbe dare e invece si trasfora nel peggior nemico. Si scenderà in piazza il 26 novembre, alle 10, fronte municipio, “è anche un momento, quindi, per porgere la nostra mano, per ascoltare, per cercare di dare degli indirizzi, di dire ad altre donne più fragili di noi che possono farcela, ogni volta che si sentono, comunque, in pericolo” spiega la consigliera Silvia Cabras, da anni in prima linea per combattere tutto ciò che contrasta i veri valori di unione e comunità.
“Non basterà di certo una marcia per fermare gli omicidi che ci sono, la violenza che viene perpetuata alle donne, molto spesso, in ambito familiare dai loro ex o attuali mariti o compagni. Però vuole essere comunque una manifestazione del nostro supporto, del nostro esserci anche in un momento di rabbia, di paura, di sconforto Ricordiamoci che quando vengono svolti questi incontri, queste pubbliche manifestazioni, c’è sempre qualcuno che decide di parlare come è già successo quando abbiamo fatto l’evento sul bullismo che alcuni studenti, poi, si sono aperti e hanno raccontato ciò che vivevano”. Una donna avverte quando c’è qualcosa che non va: si chiudono gli occhi, molto spesso, si stringono i denti, si piange e si nega anche l’evidenza più eclatante poiché è il sadico circolo vizioso che si crea in questi casi, tutti uguali, pressoché, poiché la psiche è corrotta e si aggrappa a quelle rose dove le spine sono inizialmente celate in modo tale da indurre in inganno. Un vortice psicologico che non permette di affrontare razionalmente la situazione, ma la donna lo sa, è cosciente di essere in pericolo e, in qualche modo, anche quasi inconsciamente, lancia segnali dove chiede aiuto.
“Devi scappare, devi chiedere aiuto perché l’amore è un’altra cosa. L’amore è il rispetto per l’altra persona, l’amore non sono le bugie. L’amore non è il tradimento, l’amore non è un’umiliazione, non è screditatare. Ecco, io penso che ogni persona debba meritarsi il rispetto che l’essere umano ha quando nasce, nessuno può permettersi di calpestare, calpestarci. Stare al mondo con i nostri pregi e con i nostri difetti, con i nostri punti di forza e con i nostri punti di debolezza: siamo unici perché comunque siamo tutti diversi e penso che la prima violenza che ci viene fatta, e che viene fatta in generale, sia proprio la mancanza di rispetto, di stima, lo screditare. Questo sarà il mio messaggio”. Ci saranno diversi sindaci dei paesi limitrofi che, marceranno con la fascia tricolore, insieme per un unico obiettivo. “Abbiamo invitato anche il sindaco del paese di Francesca Deidda, altri sindaci che vorranno dare il loro contributo sul palco. Presenti gli studenti che prepareranno un canto, un brano di Fiorella Mannoia, e altri bambini che leggeranno delle poesie. Questo è il nostro grido di unione verso quelle persone che ancora non riescono ad uscire da questi stati emotivi di grande paura, terrore e solitudine”.












