Capoterra – Poggio dei Pini avrà nuovamente il suo ponte: spazzato via dall’alluvione, verrà ricostruito. 500 mila euro i fondi necessari, Pauliaria non sarà più isolata e il lago potrà essere ammirato in tutta la sua bellezza. Lavori in corso a Poggio dei Pini, tre mesi ancora, circa, e lago e sicurezza potranno trovare il giusto equilibrio e binomio. Sono in corso infatti le opere a monte per permettere a eventi eccezionali di non generare il pericolo già avvenuto in passato. Le immagini di morte e distruzione sono sempre presenti nei ricordi dei cittadini, il canale fugatore e il grande lago prendono forma, e presto, si spera, anche il nuovo ponte.
“Prima dell’evento alluvionale esisteva un bellissimo ponte pedonale che consentiva di raggiungere dal Bar di Poggio dei Pini il rione di Pauliara, attraversando il coronamento della diga in terra. Quel ponte” spiega il consigliere di maggioranza Franco Magi “è stato spazzato via dalla piena del Rio San Gerolamo, ed oggi andrà ricostruito esattamente nello stesso posto. Ma in condizione di assoluta sicurezza. Infatti, la campata da superare sarà di circa 20 metri (rispetto ai 10 del vecchio “ponticello”), ed il canale fugatore è stato abbassato di circa 5 metri. Ragione per la quale – in disparte elucubrazioni prive di ogni fondamento – non esiste nessuna ragione ostativa alla sua realizzazione, posto che il canale fugatore sarà in grado di assicurare il transito di 477 m3/sec, con un tempo di ritorno di 3.000 anni. Attualmente il quadro economico non prevede l’installazione del ponte pedonale, il cui costo è stimato in circa 500.000 euro, ma per tutta la nostra Comunità la sua realizzazione assume una duplice valenza: rompere l’isolamento del rione di Pauliara e consentire a chiunque di ammirare e rendere fruibile la bellezza del lago. Ed un luogo così pregiato paesaggisticamente non potrà che avere un ponte capolavoro, uguale a quello che ho rappresentato nei rendering e che è stato realizzato in Sicilia, nella Valle dei Templi, ad opera dello Studio di Architettura Cottone+Indelicato, che mi ha autorizzato a rappresentarlo e che certamente, una volta reperite le risorse, sarà incaricato della progettazione”.
In acciaio corten, che è concepito come un elemento scultoreo che si integra con l’incantevole contesto paesaggistico: la differenza cromatica che caratterizza questo materiale, i cambi di tono, la mutevolezza, l’opacità che contraddistinguono il materiale, consentono di creare sorprendenti effetti di integrazione paesaggistica, facendolo apparire talvolta simile a materiali naturali come il legno. La patina di ruggine e le sue differenti sfumature, fanno apparire il materiale vissuto, storicizzato, dando l’idea di un manufatto perfettamente inserito nel contesto, riducendo al minimo la sensazione di corpo estraneo. Non sarà difficile reperire le risorse, forse sarà un poco più complesso convincere alcuni uffici – non certo il Consorzio di Bonifica – sulla bontà e regolarità della sua realizzazione. Ma io non ho alcun dubbio che non esista alcuna ragione tecnica o di diritto per impedire la transitabilità del coronamento della diga in terra e la posa del ponte pedonale. Se saremo uniti, il ponte verrà realizzato”.











