In casa ha due lavatrici, qualche altro elettrodomestico e tutte le stanze, ovviamente, con le luci. Orietta Secci, 51 anni, residente in via Rio Cannas a Flumini di Quartu, però, da gennaio 2021 sborsa ogni due mesi i soldi per la bolletta della luce “senza sapere se, effettivamente, corrispondano ai nostri consumi reali”. Deve fidarsi e pagare, in altre parole, sennò c’è il rischio, concreto, che l’Enel le stacchi l’alimentazione. Un rompicapo, quello che sta vivendo ormai da tredici mesi la donna: “Il contatore è a nome di mio padre, vivo con lui e mia madre insieme a mio marito e mio figlio. Il contatore è come se fosse morto, non si accendono nemmeno le due luci. Ho segnalato la situazione grazie all’applicazione per cellulare dell’Enel”, racconta la Secci. La risposta? “Devo pagare 45,90 euro per far controllare da un tecnico il mio contatore. Un controllo, non un cambio, è ingiusto. Devono mandarmi un modulo da compilare e firmare per autorizzare la verifica, ma il problema non è certo mio, visto che sta riguardando tante altre abitazioni della zona”.
Orietta Secci è infatti in contatto con altri residenti: “Tra loro c’è chi ha il mio stesso problema”, cioè “il mancato aggiornamento dei consumi da gennaio 2021. L’ultima bolletta, quella del bimestre dicembre-gennaio, è stata di 541 euro, quella arrivata a fine novembre di 347, tutte e due letture decisamente troppo più alte rispetto ad un anno fa. Ho il diritto di verificare i miei consumi, sapere se la ragione degli aumenti sia imputabile a un nostro utilizzo degli elettrodomestici o se, per esempio, ci siano perdite di corrente”. Da qui l’appello all’Enel: “Chiedo ufficialmente che venga un tecnico e mi cambi direttamente il contatore. Non voglio sborsare altri 45 euro dopo che ne ho già dovuti pagare ben 541”.













