Sei giorni di battaglia, giorno e notte, con un solo grido: “Benzina a un euro e cinquanta al litro”. Invece, alla fine, gli autotrasportatori e pastori in presidio al porto di Cagliari di viale La Playa e al Porto Canale hanno deciso di andarsene. Si “accontentano”, parlando comunque di un “taglio insufficiente, il nostro è un alt con riserva”, del taglio di 25 centesimi proposto dal Governo Draghi, con i loro furgoni e tir hanno già liberato la zona. “Ci hanno concesso i 25 centesimi, vediamo se sono reali anche se non ci bastano. Ci hanno imposto altre restrizioni, non ci permettono lo stesso presidio di prima, dovremmo restare per vedere i camion che escono e entrano. È arrivata l’Antisommossa, l’alternativa era lo scontro”, spiega uno dei portavoce, Daniele Fanni di Quartu. “Un euro e 50? Cercheremo di capire da quando partono i venticinque centesimi. Era inutile guardare e non bloccare i camion. Qualcuno deve ancora andare via e non gli parte nemmeno il furgone, andiamo via con la coda tra le gambe e l’amaro in bocca”.
Presidio sciolto confermato anche da Yuri Carta, autotrasportatore di Barrali: “Abbiamo sgomberato. Ora gliela diamo noi la ‘caramella’, poco che sia li abbiamo fatti tremare. Abbiamo riunito un popolo, dimostrando che le nuove generazioni hanno gli attributi. Siamo pronti a tornare in strada, attendiamo cosa avverrà il quattro aprile con lo sciopero generale. È stato liberato anche il Porto Canale dopo l’arrivo dell’Antisommossa”.











