A passeggio per le strade di castello letteralmente appeso alla mano di mio padre, professore di lettere, che mi esortava a ripetere insieme a lui le varie declinazioni in latino .
Avevo sei anni ma rosa, rosae ….ecc , ero riuscito ad assimilarle tante le volte che – non proprio spontaneamente – le avevo ripetute con l’eccesso di attenzione paterna ogni qual volta sbagliavo.
Guai se nel corso di tali frequenti passeggiate mi sfuggiva un eja o una semplice parola in sardo, nel caso venivo puntualmente redarguito anche con un piccolo buffetto sulla guancia – si dice si! non si parla in sardo!
Ma nonostante gli eccessivi scrupoli paterni qualche parola nel tempo riuscii ad impararla, grazie al cielo !
Tali passeggiate erano sempre intervallate dall’incontro di vari personaggi, conoscenti o amici di papà, il quale da buon attacca buttoni non disdegnava una non breve chiacchierata su variegati argomenti, in particolare profondi concetti filosofici, con l’immancabile tiratina di giacca da parte mia esausto dopo l’ennesimo incontro, fatica inutile , egli continuava imperterrito a dialogare con tale impeto e passione senza accorgersi delle improprie sollecitazioni.
Tra i vari personaggi rammento Fra Nicola ed il Dott. De Magistris, quest’ultimo medico dedito unicamente a visitare gratis ed a domicilio le persone del quartiere (30.000 negli anni 50) – di qualsiasi ceto sociale – affette da gravi patologie, all’epoca il favismo in particolare .
Immancabili gli incontri con le classiche macchiette note a tutti i cagliaritani, Nandino, Fillee Preri, Tronusu e Lampusu, Orchidea il primo gay dichiarato, al quale piaceva attribuirsi il merito di avere due occhi adulterini perché di diverso colore, in fase successiva il grande Liberato, portiere mimo grandioso, tanti altri di minore importanza.
Al rientro verso casa i profumi in via Lamarmora delle fritture di pesce provenienti per lo più dalle case – non certo ai piani nobili (sottani) ed abitate dai pescatori casteddaiusu .
Bei tempi certo , la semplicità unita alla sottintesa felicità e forse anche all’età anagrafica costituiscono un magnifico ricordo .
Antonio Laconi













