La crisi legata allo stop a molte attività lavorative per l’emergenza Coronavirus inizia a farsi sentire. In un venerdì pomeriggio da “coprifuoco”, a Cagliari, in tanti fanno la spesa per riempire frigoriferi e dispense per i prossimi giorni. L’attesa media? Venti minuti, a causa delle entrate contingentate dentro i supermercati. E, tra chi attende di varcare la soglia d’ingresso di uno degli ipermercati più frequentati della città, in viale Marconi, c’è purtroppo spazio per una storia triste. Giulio (il nome è di fantasia), 51 anni, gira tra i clienti in fila e racconta la sua storia: “Sono un artigiano, ho finito i soldi. Per favore, qualcuno può comprarmi una baguette?”. Questa la frase che ripete a tutti quanti, nella speranza di ottenere un “sì” come risposta. È ben vestito, Giulio, e a quanto pare lo stop alla maggior parte di attività ha colpito anche lui: “Sono artigiano da circa diciotto anni. Sono già rimasto senza soldi, purtroppo non si può nemmeno andare a raccogliere un paio di bietole”. Succede anche questo, purtroppo, in un’Italia blindata per Coronavirus e con possibili nuove strette all’orizzonte.










