È accusato di omicidio stradale e omissione di soccorso E.P., il meccanico cagliaritano di 52 anni che, la notte del ventinove gennaio scorso, ha travolto e ucciso Clementina Spalma, 48enne di Capoterra, in viale Marconi. L’uomo. Stava guidando l’auto di una sua parente e stava tornando a Cagliari da Quartu. L’impatto è avvenuto nel cuore della notte e lui, anziché fermarsi, è fuggito. Ieri è stato sentito dal pm Daniele Caria. La sua avvocatessa, Valentina Marielli, era presente: “È disperato e si è detto pentito di non essersi fermato, ma era preso dal panico. Sapeva che prima o poi l’avrebbero trovato, non ha mai riparato lo specchietto o le altre parti rimaste danneggiate della Hyundai I30, l’ha anzi tenuta parcheggiata per tanti giorni in strada”. L’uomo si trova a piede libero e la Municipale sta terminando le indagini per avere un quadro totalmente chiaro e delineato della situazione. E. P. rischia una condanna pesante, sino a dodici anni di carcere. “Sapeva che prima o poi l’avrebbero trovato, non ha avuto la forza di andare a presentarsi spontaneamente perché ai trovava come in uno stato confusionale. Non è riuscito a gestire la situazione”, precisa la Marielli.
“C’è la tragedia di una vita spezzata, e questo è un fatto acclarato. Purtroppo lui è una persona sola e”, ripete l’avvocato, “non ha avuto la forza per farsi avanti”. Se l’avesse trovata, oggi la posizione del 52enne sarebbe decisamente meno grave, almeno da un punto di vista giuridico. “Attendiamo i risultati dell’autopsia per capire se la morte sia avvenuta sul colpo oppure no, e conoscere le condizioni psicofisiche della vittima”.












