La crisi, i cantieri e la troppa offerta sul mercato. A parte rarissimi casi, è questo il mix di motivi che ha portato una buona fetta di titolari di ristoranti e pizzerie a Cagliari a vendere il proprio locale. Le proposte sono aumentate nelle ultime settimane e le trattative sono messe in piazza, alla luce del sole, su internet. E anche sulle serrande, con tanto di striscioni di questa o quella agenzia immobiliare. Attività aperte da poco, ma anche realtà datate, che hanno iniziato a sfornare primi e secondi anche 30 anni fa. E ciò che sorprende è la concentrazione dei locali in vendita: nel centro storico sono almeno una quindicina, soprattutto nel rettangolo della movida che va da Stampace alla Marina. E il pensiero va alla via Roma, bloccata da mesi per il cantiere che porterà alla creazione di un giardino urbano tanto caro al sindaco Paolo Truzzu e all’archistar Stefano Boeri ma che ha portato, di rimbalzo, malumori tra i commercianti “ingabbiati”. Accanto al Consiglio regionale c’è chi chiede 600mila euro per una palazzina giudicata “ideale per attività di ristorazione che necessita di lavori di ristrutturazione”. La proposta è alta ma ghiotta: piano terra, primo piano con terrazzo e un piccolo cortile. Ne servono “solo” 168mila per accaparrarsi un ristorante, attualmente sbarrato, a poca distanza dalla chiesa di Sant’Eulalia: i metri quadri sono 88, buoni per una trentina di coperti, sperando di farli tutti. Nella centralissima piazza Yenne, cuore della movida, sono necessari 325mila euro per un’avviata attività di ristorazione da 224 metri quadri. Oppure, qualche decina di migliaia di euro per prendersi un’ex pizzeria.
Vendite nuove anche nel Corso pedonale: 80mila euro per ottantaquattro metri quadri già arredati e con tutte le attrezzature necessarie per la ristorazione. Bisogna scucirne almeno 199mila, invece, a pochi metri di distanza, per un altro ristorante-pizzeria da 120 metri quadri. Tornando in Marina, nella centralissima piazza Savoia c’è chi vende la propria attività food garantendo anche uno spazio esterno già approvato dal Comune. Prezzi non certo per tutte le tasche, va detto, ma il segnale bello forte è che anche il food non se la sta passando bene. Nel solo rione della Marina, poco più di un mese fa, hanno fatto scalpore le chiusure di due ristoranti che erano aperti, rispettivamente, da 15 anni e da oltre mezzo secolo. E gli acquirenti non sono certo un esercito.
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