Sembra incredibile ma la crisi sta continuando a colpire anche il settore food. Locali praticamente nuovi proposti ad appena 50mila euro, imprenditori che mollano la presa perchè non riescono a pagare l'affitto di duemila euro, tra via Dante e il tribunale. Nuovi disoccupati tra cuochi e camerieri: "I fondi della tassa di soggiorno utilizzati per Capodanno e Natale, nessun ristoro ai ristoratori, nemmeno a chi lavorava in mezzo ai cantieri", attaccano i rappresentanti dei ristoratori, "speriamo solo che il prossimo sindaco ci ascolti"
Il 2024 regala una triste conferma, non tira più nemmeno il settore food. Da Capodanno 15 nuovi locali sul mercato solo nel capoluogo. E a Marina e Stampace, da lunedì a giovedì, una buona fetta di ristoratori resta chiuso
Niente palco e Mengoni alla Fiera. Quasi tutti i ristoranti con menù tra 80 e cento euro già "sold out". Raffaele Mameli: "Sto passando qualche prenotato ai colleghi che hanno ancora posti liberi". Luigi Dedoni: "C'è anche qualche turista francese, almeno il 31 dicembre potremo lavorare a pieno carico"
Locali abbastanza nuovi che non hanno retto l'impatto con la concorrenza, ma anche attività "storiche" alle prese, anche, col poco passaggio nell'ultimo anno. Solo tra Marina e Stampace sono una quindicina i ristoranti sul mercato, con prezzi mai sotto i 130mila euro e picchi record di seicentomila
Il settore food non conosce crisi, o quasi. Raffica di locali in vendita da San Benedetto alla Marina. Con prezzi differenti: ai bordi di via Dante bastano 3mila euro al metro quadro, tra il rione portuale e il Corso si sale anche a 8400. Renato Giambarresi: "Ho portato per primo la pizza alla romana in città, gli affari sono un po' calati e voglio tirare i remi in barca". Salvatore Locci: "Dopo mezzo secolo vogliamo riposarci. In via Roma il cantiere ha portato a un calo solo la sera"
Blitz della polizia municipale e raffica di sanzioni da parte del Comune che sceglie la linea dura contro i locali nel cuore della movida: il ristorante hawaiano e “Il Cigno” senza tavolini all’aperto per un mese, Crackers per una settimana. Serranda chiusa per 8 giorni al Fanà
Sorridono, e ne hanno tutto il diritto perchè possono lavorare a pieno ritmo, i ristoratori del capoluogo sardo. Tavoli quasi introvabili senza prenotazione da Marina a Stampace. Tra specialità di pesce e arrosti misti i menù sono viaggiano tra i 30 e i quaranta euro a testa
La replica della Fipe al comitato Rumore no grazie che aveva attribuito i numeri sulla scomparsa dei ristoranti in città anche all’esplosione delle attività di somministrazione all’aperto. ”Non ci risulta alcuna correlazione tra la chiusura dei negozi in città e la presenza dei tavolini delle attività commerciali
Dal porto al parco Nervi, passando per Su Siccu, pioggia di tavolini e menù non per tutte le tasche: rivoluzione food dell'Autorità portuale. Due ristoranti e una caffetteria attivi dall'estate, tra due anni pranzi e cene di lusso accanto alla piscina nella nuova club house di via Roma: previsti decine di posti di lavoro. Tutti i dettagli
La chiusura di Manos Sport dopo 70 anni, Cenzo Manos: "Vado in pensione, sono mancati soprattutto i clienti giovani". La fine della boutique di via Crispi dopo più di un trentennio, Lino Paderi: "Colpa anche del lockdown e acquisti online. In più di 300 metri quadri abbiamo anche il giardino interno e doppio ingresso. Non riaprirà un altro negozio di vestiti: l'area per fare ristorazione c'è"
Vola il food nel capoluogo. Negli ultimi 13 anni sono spuntati 198 ristoranti con servizio al tavol e 56 take away, 8 bar e 8 tra gelaterie e pasticcerie. Molti sono concentrati nei vecchi quartieri dove impazza la movida, ma anche gli altri rioni hanno visto moltiplicarsi i punti di ristoro per assaggiare due spaghetti o una bistecca
Frongia, presidente della Fipe Confcommercio Sud Sardegna lancia un appello alle forze politiche impegnata nel confronto elettorale: “Dopo la pandemia, è arrivata la stangata dell’energia. Costi insostenibili che fanno arrancare le imprese. Da una parte siamo costretti a subire i rincari, dall’altra veniamo additati come coloro che aumentano i prezzi nei locali "
Cambia volto la grande oasi verde del capoluogo. Presentato il piano della Città metropolitana che prevede un asilo, 4 campi da padel e altrettanti da tennis, tre punti di ristoro e una mega pista ciclabile nel parco che collegherà via Cadello col castello di San Michele attraverso i terreni del Seminario arcivescovile
Dalle zone a colori e lockdown alla libertà. Bollette e aumenti non fermano tanti cagliaritani, disposti a pagare anche 50 euro per cozze con mousse e agnello con carciofi. Gianfranco Deidda: "Le famiglie hanno voglia di tornare a vivere dopo due anni di Covid". Leonildo Contis: "Ho dovuto aumentare i prezzi, naturale: ci sono già i turisti"
L’analisi dell’andamento dell’inflazione mostra come l’isola sia fra le primissime regioni a subire un caro prezzi con pochi precedenti. Ormai è proibitivo per una famiglia media persino concedersi una pizza, per non parlare di una cena fuori
Gli incassi spazzati via dal Covid, in alcuni casi, ma c'è anche chi si è messo in stand-by sperando di poter dare il locale in gestione. Nel rione che era il simbolo di tavolate e allegria le serrande abbassate non mancano, anche nei ristoranti storici.
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