Cagliari, scontro aperto sulle piste ciclabili: Farris vuole toglierle dal centro, ma la sinistra insorge. E’ già aria di campagna elettorale per le comunali: il civico Giuseppe Farris è pronto a promuovere un referendum sull’eliminazione delle piste ciclabili dalle vie dello shopping, ma alcuni esponenti del centrosinistra non ci stanno. E’ lo stesso Farris a raccontarlo in un post su Fb che apre il dibattito: “A sinistra c’è il cosidetto popolo della ZTL (copyright Enrico Letta). Radicalchic; snob; cosmopoliti; con la puzzetta sotto il naso; detentori unici di risorse morali; portatori di verita’ assolute; indifferenti ai bisogni delle periferie e dell’hinterland, che tanto il popolo non capisce nulla e va solo educato e poi che c…o ce ne fotte , noi viviamo in centro storico; gente che circola con la tshirt di Pasolini (che non hanno, verosimilmente, mai letto e di cui di sicuro non ne praticano gli insegnamenti).
Ebbene, a campione di questa classe superiore, oggi sale sugli scudi il mio amico
Gianni Agnesa (con il tempestivo like dell’ altro mio amico
Giuseppe Macciotta ).
In buona sostanza, per aver promosso, con i sostenitori di CiviCA 2024, un referendum sulle piste ciclabili in centro città, Gianni Agnese mi dà del cavernicolo e dello scemo.
Va bene così.
Finalmente, a sinistra, compare qualcuno che seppure non abbia la capacità di entrare nel merito della questione, difende le piste ciclabili realizzate in centro città (che hanno levato oltre 1000 parcheggi e che sono percorse, non da loro ovviamente, ma da meno di 100 ciclisti al giorno secondo la fonte dei loro sodali della Fiab).
E, naturalmente, osteggia (sempre da sinistra) il ricorso a istituti di partecipazione democratica”, conclude Giuseppe Farris nel suo post su Fb. Ma sulla polemica interviene anche l’ex assessore al Traffico Ettore Businco: “Gianni Agnesa e Giuseppe Macciotta sono troppo intelligenti per non aver constatato i danni enormi causati al traffico e alla vivibilità di Cagliari da questo proliferare incontrollato e casuale di piste ciclabili INUTILIZZATE e PERICOLOSE. I cui autori hanno 2 nomi che tutti i cittadini devono imprimersi bene in mente: Massimo Zedda e Paolo Truzzu. Il fatto che gli amici Gianni e Giuseppe difendano queste porcherie ci dà la misura di quanto potente sia il loro approccio iDEOLOGICO al tema della mobilità sostenibile. Che i 2 citati sindaci hanno reso INSOSTENIBILE. Perché, signori, non è una bubbola che a Cagliari ormai il traffico sia raddoppiato a parità di veicoli circolanti. Insomma, dietro tutto l’armamentario simbolico trito e ritrito della bicicletta, del monopattino, delle piste ciclabili (infilate a forza nel traffico cittadino) della mobilità lenta, del parcheggio di scambio, delle rastrelliere, di CaBuBi, c’è una Cagliari che sta soffocando sotto una cappa ideologica, propria di amministratori di dubbie capacità, non in grado di misurarsi con la realtà e coi bisogni dei cittadini”.