È l’Usb ad aprire le danze delle proteste, previste anche nei prossimi giorni e nelle prossime settimane, legate alla sanità sarda al collasso partendo dal “gigante” Brotzu, dove soffia una continua aria di tempesta. I lavoratori e personale medico, iscritti al sindacato, hanno manifestato tutta la loro rabbia sotto la sede dell’Areus, in via Piero della Francesca: “Fermatevi e non ammazzate la sanita pubblica, destinata a morire senza assunzioni”, così Gianfranco Angioni dell’Usb e gli altri manifestanti. “Basta, soprattutto, con i contratti da fame”. Tanti appelli, quindi, tutto rivolti ai vertici regionali della sanità pubblica, a quell’Ares che ha il potere di cambiare le cose.
Difficile, tuttavia, che qualcosa possa cambiare entro ottobre. Ecco perché è praticamente confermato “lo sciopero generale per il trentuno ottobre”.










